Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 2 - mar.-apr. 1953

gia non siamo dì questa augusta Sede Apostolica, indegni della filiale e gene-rosa devozione oude Ci hanno sempre consolati cd ora più che mai Ci consolano i No&tri cari figli dell'Azione Cattolica, e più particolarmente quei figli e quelle figlie Nostrc, grazie a Dio tanto numerose, che, per la religiosa fedeltà alle Nostre chiamate e direttive, hanno tanto sofferto e soffrono, tanto più altamente onorando la scuola alla quale sono cresciuti, e il Divino Maestro e il suo indegno Vicario, quanto più luminosamente hanno mostrato con il loro cristiano contegno, anche di fronte alle minacce ed alle violenze, da qual parte si trovano la vera dignità del carattere, la vera fortezza d'animo, il vero coraggio, la stessa civiltà. Precisazionie riconoscimenti Ci studieremo di e9sere molto brevi, rettificando le facili affermazioni del ricordato messaggio, facili diciamo per non dire audaci, e che sapevano di poter contare sulla quasi impossibilità di ogni controllo da parte del gran pubblico. Saremo brevi, anche perchè già più volte, massime in questi ultimi tempi, ab-· biamo parlato sugli argomenti che ora ritornano, e la Nostra parola, Venerabili Fratelli, è potuta giungere fino a voi e per voi ai vostri e Nostri cari figli in Gesù Cristo, come auguria1110 anche alla presente lettera. Diceva fra l'altro il ricordato Biblioteca Gino Bianco mes~aggio che le rivelazioni della avversa stampa di partito sarebbero state nella quasi totalità confermate almeno nella sostanza e proprio dall'Osservatore Romano. La -verità è che l'O. R. ha di volta in volta dimostrato che le così dette rivelazioni erano altrettante invenzioni, o in tutto e per tutto od almeno nell'interpretazione data ai fatti. Basta legge.re senza malafede e con la più modesta capacità di intendere. Diceva ancora il messaggio essere tentativo ridicolo quello di far pas,sare la Santa Sede come vittima in un paese dove migliaia di viaggiatori possono rendere testimonianza al rispetto dimostrato verso i Sacerdoti, Prelati, Chiesa e funzioni religiose. Sì, Venerabili Fratelli, purtroppo il tentativo sarebbe ridicolo, come quello di chi tentasse sfondare una porta aperta, perchè purtroppo le migliaia di visitatori stranieri, che non mancano mai all'Italia ed a Roma, hanno potuto constatare di presenza le irriverenze spes9o empie e blasfeme, le violenze, gli sfregi, i vandalismi commessi contro luoghi, cose e persone, in tutto il Paese ed in questa t11edesima No stra Sede episcopale e da Noi ripetutamente deplorati dietro sicure e precise informa- . . ZIOnI. Il messaggio denuncia la « nera ingratitudine » dei Sacerdoti, che su mettono contro il partite,, che è stato (dice) per tutta l'lta207

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