molte volte 'Jnbblicamente a violente diatribe contro Bevq,n ed è stato uno dei loro rapprer-5entanti in seno alla Commissione Esecutiva ;tel partito che il 28 gennaio u.s. ha sollevato la questione dei « Brain Trust » ctei bevanisti, accusandoli di perpetuare l'esi.3tenza di un << partito nel partito ». Infine, una delie cose per cui Morrison e Gaitskell non hanno esitato anche loro a denunciare con violenza i bevanistj, è che il problema della succe5sione di Attlee a cano del laburismo non pub mancare di essere posto in un avvenire, può darsi, molto ~rossimo: Attlee compie questo anno 70 anni, può la sinistra sperare di vedere Bevan, che si avvia già ai 60 anni, come il prossimo «Premier» o saranno i moderati a riuscire a far passare Gaitskell, che rappresenta la generazione più giovane del Labour; e che sembra più atto a,d accaparrarsi le classi medie dell'appoggio delle quali il l...abour avrà assolutamente l:>isogno alle prossilne elezionf? Conseguenze della crisi Dopo Morecambo, ·alcuni hanno affermato il loro ottimismo vedendo nella crisi il segno stesso della vitalità del Partito, ma se è vero che non c'è democrazia senza opposizione, la lungaggine della crisi rappresenta un vero pericolo per il Labour che, se non altro, paralizza nella azi~ne; mentre durante le elezioni municipali della prima vera del 1952 si era notato un reale successo del laB ·b1 150 G' s· . 1 1oteca 1no 1anco burismo, le elezioni parziali di IIigh Wyco1nbe, il 5 novembre 1952, affrontate come prova dai due partiti, hanno rimarcato· un netto aumento di voti conservatori (passati da 1700 a 2100). Chi è responsabile di questo scacco? Le due frazioni ri~ettano la responsabilità l'una sull'altra cosicché se il governo .. Churchill si decide, come si sente insistentemente sussurrare. a procedere a nuove eJezioni dopo l'incoronazione della regina Elisabetta, sembra nel giugno prossimo, il partito laburista, scisso in profondità e senza un progra1nma positivo, rischia di vedere i conservatori consolidare la loro vittoria relativa del 1951: non bisogna , dimenticare in effetti che accanto ai 6 milioni di iscritti al partito laburista, ben 8 mili~ni di elettori non if:icrtiti hanno votato, nell'ottobre 1951, per il laburismo, assicurandogli così una maggioranza di 500 mila voti sui conservatori che non ne hanno risentito grazie fOltanto alla ineguale ripartizione dei seggi; si tratta degli elettori «marginali» che a causa della scissione in seno al partito, come pure dello sgonfiam,~nto del pensiero laburista (già sovente denunciato sin dal 1950) potrebbero portare voti agli altri partiti. · In questa situazione il laburismo si orienterà verso il soffocamento della rivolta bevanista? Certamente la forza dei moderati e dei leaders sindP.cali è sufficiente in Leno al Labour ad imporre la vittoria della direzione del Partito; ma insieme . con la ribellione bevanista si
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