grammi di lavoro, e costituisce complessivamente il fenomeno di più grave portata dell'occupazione agricola. 3. - Poichè la sottoccupazione è originata dallo squilibrio tecnico degli ordinamenti produttivi, flstituto Nazionale di economia agraria è stato incaricato di conzpiere una irulagine sulla struttura dei diagra,nmi di lavoro nei vari tipi d'impresa e nei diversi ordinamenti produttivi di tutte le principali zone del Paese, con le relative conseguenze, nei diversi momenti dell'annata, sull'impiego del lavoro delle varie categorie di famiglie contadine; e di compiere altresì un' anali.si approfondita della sottoccupazione agricola del Paese. A tal fine fu eseguita anzitutto una valutazione di larga 1nassima delle propor~ÌO·· n.i che il fenomeno assume nello intero Paese ed in secondo luo- &o una analisi dettaglia~a del, g1a.- do d'impiego annuo dèUe catcgor ie lavoratrici in tJl,cune z ;;ne a! africoltura co;iladina ~s<,ensiva ed in altre ad agricoltura contadina intensiva. Il - Stagionalidtàel lavoro 4. - L'indagine constata che, a differenza dei diagrammi di lavoro dell'industria - i quali sono generalmente caratterizzati da una medesima quantità di lavoro domandato durante i singoli momenti· dell'anno, per cui l" offerta presenta squilibri costanti - l24 8 . 8 . Bib 1oteca 1no 1anco quelli dell'agricoltura, al contrario, presentano una domanda più o meno fortemente irregolare, in relazione alle esigenze tecni• che di lavorazione del tipo di. investimenti effettuati nelle aziende agrarie. Di conseguenza, allo squilibrio del diagramnza teoricamente costante costruito per il punto di massimo impiego, si aggiunge lo squilibrio misurato dall'area variabile compresa tra quel diagramma teorico costante e l'effettivo diagramma di lavorazione dell'azienda, nell,inlero intervallo dell'annata agraria. Per accertare le cause di tale particolare squilibrio tra do1nanda ed offerta, o, in altri termini, tra quantità di lavoro richiesta e quantità di lavoro disponibile, la indagine ha esaminato un gruppo di aziende situate nelle varie regioni del Paese, le quali, pur nell'impossibilità di ef Jettuarlle la scelta con tecnica campionaria, sono state assunte e trattate co1ne rappresentative. La classi jicazione delle aziende sulla base delle due modaUtà alle quali più verosimilmente poteva farsi risalire la causa della variabilità del diagram,na di lavoro delle aziende - classificazione per tipi d'impresa od organizzazione dei rapporti fra impresa e lavoro e classiJicaziòne per ordinamento produttivo o tipo di investimento e di organizzazione della produzione - ha dat,o i s~guenti risult.ati ( dati percentuali):
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==