Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 2 - mar.-apr. 1953

ghiera di un Padre che vuole provvedere alle coscienze· di tanti suoi figli in Gesù Cristo, che cioè la medesima riserva S)ia introdotta nella forma del giuramento, quando non si voglia far meglio, molto meglio, e cioè omette.re il giuramento, che è per sè un atto di religione, e non è certamente al posto che più gli conviene in una tessera di partito. Abbiamo procur~to dii parlare come con calma e serenità, così con tutta chiarezza; pur non possiamo non preoccuparci di esse.re bene intesi, non diciamo da voi, Venerabili Fratelli, sernpre ed ora più che mai a Noi così uniti di pensieri e di sentirnenti, ma da tutti quanti. E per questo aggiungiamo che con tutto quello che s,iamo venuti finora dicendo Noi non abbiamo voluto condannare il partito ed il regime come tali. Abbiamo inteso segnalare e condannare quanto nel programma e nell'azione di essi abbiamo veduto e constatato contrario alla dottrina ed alla pratica cattolica e quindi inconciliabile col nome e con la professione di cano-ìici. Crediamo poi di avere contemporaneamente fatto buona opera al partito stesso ed al regime. Perchè quale interesse ed utilità possono essi avere in un paese cattolico come l'Italia, mantenendo in programma idee, massime e pratiche inconciliabili con la co~ienza cattolica? La coscienza dei popoli, come quella degli individui, finisce sempre per Biblioteca Gino Bianco ritornare sopra se stessa e ricercare le vie per un momento più o meno lungo, perdute di vista o abbandonate. L·anticlericalismo ? Nè si dica che l'Italia è cattolica, ma anticlericale, intendian10 anche solo in misura degna di particolari riguardi. Voi, Venerabili Fratelli, che nelle grandi e piccole diocesi d'Italia vivete in continuo contatto con le buone popolazioni di tutto il Paese, voi sapete e vedete ogni giorno com' esse, non· sobillate nè fuorviate, siano aliene da ogni anticlericalismo. E' noto a quanti conoS1Cono un poco intimamente la storia del Paese, che l'anticlericalismo ha avuto in Italia la importanza e 1~ forza che gli conferirono la mas• soneria e il libc.ralis1no che lo generavano. Ai nostri .giorni poi il concorde entusias1no che unì e trasportò come mai tutto il Paese ai giorni delle Convenzioni Laterane non gli avrebbe lasciato modo di riaffermarsi, se non lo si avesse evocato ed incorag ·· giato all'indomani delle Convenzioni stesoo. Negli ultimi avvenimenti poi disposizioni ed ordini lo hanno fatto entrare in azione e lo hanno fatto. cessare., come tutti hanno potuto vedere e constatare. E', pertanto, fuor di dubbio, che sarebbe bastata e. basterà sempre a tenerlo al posto dovuto, la centesima e millesima parte dell_e misure lungamente inflitte all'Azione Cattolica e te221

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