Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 2 - mar.-apr. 1953

ne una religiosità che si _ribolla alle disposizioni della Superiore Autorità Religiosa e ne impone o ne incoraggia la inosservanza; una religiosità che diventa persecuzione e tentata distruzione di quello che il Supremo Capo della Religione notoriamente più apprezza ed ha a cuore; una religiowtà che trascende e lascia trascendere ad insulti di parola e di fatto contro la Persona del Padre di tutti i fedeli fino a gridarlo abbasso ed a morte: veri imparaticci di parricidio. Sitnigliante religiosità non può in nessun modo conciliarsi con la dottrina e con la pratica cattolica, ma è piuttosto quanto può pensarsi di più contrario all'una e all'altra. La contrarietà è· più grave in se stessa e più esiziale nei ~uoi effetti, quando non è soltanto quella di fatti esteriormente perpetrati e. consumati, ma anche quella di principii e di massime proclamate c<'me progra1nmatiche e fondamenta li. Una concezione dello Stato che gli fa appartenere le giovani generazioni interame.nte e senza er~ezione dalla prima età fino all'età adulta, non è conciliabile per un cattolico colla dottrina cattolica, e neanche è conciliabile col diritto naturale della famiglia. Non è per un cattolico conciliabile con la cattolica dottrina pretendere che la . Chiesa, il Papa, devono limitarsi alle pratiche esterne di religione (Messa e Sacramenti), e che il Biblioteca Gino Bianco resto della educazione app_artienc totalmente allo Stato. Le erronee e false dottrine e mass.ime che siamo venuti fin qua segnalando e deplorando, già più volte Ci si presentarono nel corso di questi ultimi anni, e, come è notorio, non siamo mai, coll'aiuto di Dio, venuti meno al Nostro apostolico dovere di riJevarle e di contrapporvi i giusti richiami alle genuine dottrine cattoliche ed agli inviolabili diritti della Chiesa di Gesù Cristo e delle anime nel Suo divino Sangue redente. Ma, nonostante i giudizi e le aspettative e le sugges,tioni che da diverse parti anche molto ragguardev~li a Noi pervenivano, Ci siamo sempre trattenuti da formali ed esplicite condanne) anzi siamo andati fino a credere possibili e favorire da parte Nostra compatibilità e cooperazioni che ad altri sembrarono inammissibili. Così abbiamo fatto pcrchè pensavamo e piuttosto desideravamo che rimanesse la po9sibilità di almeno dubitare che avessimo a fare. con affermazioni ed azioni esagerate, sporadiche di elementi non abbastanza rappresentativi, insomma ad affermazioni ed azioni risalenti, nelle parti censurabili piuttosto alle persone ed alle circostanze che veramente e propriamente programmatiche. Gli ultimi avvenimenti e le affermazioni che li prepararono, li accompagnarono e li con1me11tarono Ci tolgono la desiderata 219

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