chiesto nomi e fatti concreti, sempre pronti a intervenire e provvedere; non si è mai risposto a tale nos,tra domanda. Il presuntopericolo rganizzativo Il messaggio denuncia che una parte considerevole di atti di carattere organizzativo era particolarmente di natura politica e che aveva niente a fare con « l' educazione religiosa e la propaaa- • i:, z1one della fede». A parte la maniera imperita e confusa onde sembrano accennarsi i compiti della Azione Cattolica, tutti quelli che conoscono e vivono la vita d'oggi sanno che non vi è iniziativa e attività - dalle più ~pirituali e scientifiche fino alle più materiali e meccaniche - eh~ non abbia bisogno di organizzazione e di atti organizzativi, che questi come quella non si idendificano con le finalità delle diverse iniziative ed attività, 1na non sono che mezzi per meglio raggiungere i fini che ciascw1a . si propone. Però ( continua il me&Saggio) rargomento più forte che può essere adoperat~ come una giustificazione della distruzione dei circoli cattolici dei giovani è la difesa dello Stato la quale è più di uri semplice dovere di qualunque governo. Nessun dubbio sulla solennità e sulla importanza vitale di un tal dovere e di un tal diritto, aggiungian10 Noi, poichè riteniamo e vogliamo ad ogni costo praticare, con tu~i gli one.- Bibl' 1 a Gino Bianco sti .e sensati, che il primo diritto è quello di fare il proprio dovere. Ma tutti i ricevitori e lettori del messaggio avrebbero sorriso di incredulità o fatte le alte meraviglie, oo il messaggio avesse aggiunto che dei Circoli Cattolici giovanili colpiti 10.000 erano, anzi sono, di gioventù f emminile, con un totale di quasi 500.000 giovani donne e f anciulle, dove, chi può vedere un serio pericolo e una minaccia reale per la sicurezza dello Stato? E devesi considerare che solo 220.000 sono iscritte « effettive », più di 100.000 piccole « aspiranti », più di 150.000 ancora più piccole « Beniamine ». Restano i circoli di gioventù cattolica maschile, quella stessa gioventù cattolica che nelle pubblicazioni :giovanili del partito e nei discorsi e nelle circolari dei cosiì detti gerarchi sono rappresentati ed indicati al vilipendio ed allo scherno (con qual senso di responsabilità pedagogica, per dir solo di questa, ognun lo vede) come una accozzaglia di conigli e di buoni soltanto a portar candele e recitar rosari nelle sacre processioni, e che forse per questo sono stati in ques,ti ultimi tempi tante volte e con così poco nobil coraggio assaliti e maltrattati fino al sangue, lasciati indifesi da chi poteva e doveva proteggerli e difenderli, se non altro perchè inermi e pacifici assaliti da violenti e spesso armati. Se qui sta l'àrgomento più f or-
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