Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 1 - gen.-feb. 1953

effetti, per la Francia, una ricchezza essenziale. Quale grande attività, essa dà lavoro ad una percentuale · importantissima della nostra popolazione. In una Europa Occidentale che, a conti fatti, non è stata certamente avvantaggiata dal Cielo in ciò che concerne le risorse naturali in rapporto alle popolazioni, la Francia ha l'inapprezzabile vantaggio di possedere un suolo ricco e largamente suffi,ciente per nutrire la sua popolazione e che anzi dovrebbe poter fornire il nutrimento al una parte delle po- ~ polazioni vicine. Ora, mentre la nostra produzione agricola ha superato il livello 1934-35 del 5-6 %, quella dei paesi viéini, come l'Inghilterra, la Germania Occidentale, l'Olanda e la Danimarca, dove il suolo è di gran lunga meno ricco, lo ha superato dal 30 al 40 % ». Dopo di aver numerato gli handicaps dell'agricoltura francese e gli obiettivi della modernizzazione rurale, segnalato il problema dello alcool e quello dei circuiti commerciali fra agricoltori e consumatori, lo studio passa ad esaminare un altro obiettivo del piano eventuale: Obiettivno. 2: L'industrializzazione dell'edilizia « Altro settore, di un interesse senza dubbio ancora più grande: il problema degli alloggi. Bisogna anzitutto trattare, a questo proposito, non solamente degli alloggi ma nello stesso Biblioteca Gino Bianco . tempo della costruzione di edifici, di scuole, di ospedali, etc. Quando si riuniscono dei francesi e si domanda loro quale è il problema numero uno, sono tutti d'accordo nel rispondere che è quello. In secondo luogo esiste unanimità in ordine all'importanza degli obiettivi. Tutto il mondo conosce l'obiettivo del Signor Clauaius Petit, costruire 250.000 alloggi all'anno. Si sa che ciò dovreli~~ costituire un minimo. E' invece un massimo che non si è raggiunto· e che non si è vicini a raggiungere. E' questo il problema, forse il più preoccupante, che merita un pò di riflessione. In effetti, nel 1951 abbiamo avuto, molto stentatamente, 75.000 alloggi terminati a 150.000 messi in cantiere. E non voglio neanche parlare dell'esiguo numero di scuole messe in c<i,n.. tiere. Inoltre, noi costruiamo a prezzo troppo elevato e le due cose sono evidentem~nte legate tra loro. Il problema è tale che, attualmente, se si aumentasse in forte misura il credito del M.R.U., quello dell'Educazione nazionale per la costr.uzione di scuole, il credito del Ministero della Salute pubblica per la costruzione di Qspedali tutti e tre insieme, nella struttura attuale, con una industria di costruzioni che t'h effetti è allo stadio di pieno impiego, non otterremmo che un risultato: faremmo certamente aumentare il prezzo ed è molto dubbio che si otterrebbe un maggior numero di case, scuolee osvedali. Tutto ciò perchè continuiamo a costruire con dei 95

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