Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 1 - gen.-feb. 1953

« La situazione del nostro paese, nel 1952, comporta un altro aspetto che giustifica la nostra insoddisfazione: Si tratta dello squilibrio della nostra bilancia dei pagamenti. Nel 1946 questo era già un problema grave; ed ora gli obbiettivi del piano, su questo punto, non sono particolarmente incoraggianti. La bilanciacommerciale Prima della guerra, la bilan- . eia commerciale francese era tradizionalmente deficitaria. Ma noi non prendevamo quel deficit al tragico, perchè il nostro paese, ricco di investimenti all'estero, poteva, senza troppe difficoltà, permettersi il lusso di vivere sulla rendita del suo capitale. Jn altre parole, mentre nell'interno del paese noi vive-, vamo sul potere di acquisto del nostro capitale industriale, all'estero, vivevamo sulla rendita dei nostri investimenti. Questi investimenti erano stati fatti, all'inizio del secolo o alla fine del secolo scorso, in America del Sud ed altrove: i tram di Buenos Ayres e i tram di Bahia, ecc.... senza parlare delle ferrovie russe che non erano più, dal 1918, una fonte di risorse. Con l'aiuto degli introiti per il turismo noi riuscivamo però a coprire il deficit del nostro bilancio. Dopo la guerra questo portafoglio di valori stranieri è scomparso. I nostri sforzi di guerra, sia pure modesti in confronto a quelli degli altri paesi, ci avevano messi in condizione di do94 Bi...,""''""'caGino Bianco ver liquidare quei nostri averi pe"r procurarci i dollari necessari per le Forze Libere Francesi. Peggio ancora, al posto di beni all'estero, siamo ora titolari di un debito perchè abbiamo dovuto versare e versiamo ogni anno un centinaio di milioni di dollari che debbono traversare l'Atlantico per andare a rimborsare il Governo americano. Equilibrare la nostra bilancia co1nmerciale è dunque divenuto per noi un obbligo pressante. Presentemente dobbiamo importare molte materie prime che, indispensabili al 1nercato della nostra _economia, non produciamo sul nostro territorio e che dobbiamo regolarmente pagare: cotone, lana, rame, coke, petrolio. Siamo costretti a constatare che malgrado circa un miliardo di dollari ricevuti attraverso l'aiuto americano, non abbiamo ancora raggiunto, nel 1951, l'equilibrio del nostro bilancio ». I nuoviobiettivi Affrontando l'esposizione di quei nuovi" obiettivi che si impongono per andare avanti in ordine al progresso economico e conseguentemente al progresso sociale, lo studio del Centro di Ricerche presenta in primo luogo: Obiettivo n. 1: L'espansioangericola Citeremo semplicemente l'introduzione a questa analisi del problema economico francese sul quale occorrerd ritornare. L'agricoltura « costituisce in ..

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