Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 1 - gen.-feb. 1953

questione è stato considerato in Italia come contrario allo esproprio, laddove invece dal loro documento collettivo risulta se1nplice1nente che essi si rivolgevano alle coscienze dei singoli perchè nella votazione non si lasciassero trascinare dalla passione politica, ma fossero guidati dal desiderio di realizzare quanto più fosse possibile la giustizia. Esposta la nostra opinione favorevole alla espropriazione pura e semplice delle grandi fortune che, $econdo noi, potrebbe essere anche fondata su argomenti della « Rerum Novarum », che chiaramente dice giustificata la proprietà quando essa è frutto del proprio lavoro passiamo ad esaminare il problema della trasformazione dell'attuale assetto economico-sociale. Non vi è alcun dubbio che il regime capitalista riposa sopra forme mani/ este o larvate di usura. Leone XIII dice che un'usura divoratrice continua sotto mentite spoglie. Che la usura sia un mezzo illegittimo ( i Padri della Chiesa la ritenevano il delitto più grave) di guadagno è pure chiaramente documentato dalla tradizione ecclesiastica. Volendo procedere ad una trasformazione è quindi necessario rimuovere ,questa fonte di ingiustizie. Noi sappiamo chiaramente che dobbiamo, per mantenerci nell'ambito di una soluzione cristiana, arrivare a questo risultato: dare il frutto del lavoro a chi lavora. Impossibile 48 Biblioteca Gino Bianco è dire nei particolari quale dovrà essere la nuova costituzione sociale: si possono invece tratteggiare delle linee programmatiche, più o meno approssimative, di att1.tazione. Piccola proprietà e artigianato Ad esempio, dove esistono cliffusi la piccola proprietà (per la Danimarca ha suscitato lo entusiasmo del professor Schiavi: Critica Sociale di giy,gno) e l'artigianato, noi non vediamo ragionevolmente che ci sia da mutare, quando siasi introdotto un sempre migliore regolamento dei reciproci rapporti, volto al mantenimento dello equilibrio, pur nello accrescimento della produzione. Laddove invece esistano grandi proprietà terriere e grandi industrie accentrate nelle mani di pochi, qui non esitiamo ad affermare che le collettività (nazionalizzazione, struttura associativa, ecc.) devono divenire proprietarie dei beni, per l'interesse e la elevazione di tutti. La proprietà terriera Non vogliamo passare sotto silenzio per quello che riguarda la proprietà terriera il sistema della utilizzazione, attualmente vigente in Russia. La utilizzazione consiste in questo: rimanendo proprietario unico lo Stato, il contadino ha diritto, dietro sua richiesta, di ottenere un ap1Jezzamento di terra da coltivare, nella misura delle proprie forze, senza

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