constatato che esistevano a Milano ben 1O.000 ditte proprietà di uno o due titolari; ecco quindi l'artigianato non scomparso ma assumere nell'economia moderna una nuova forma che merita di essere favorita. « Rimane da studiare il problema delle grandi imprese per lo più società anonime. Un contributo alla soluzione è quello di favori re le cooperative di produzione; problema assai difficile tecnicamente per quanto di efficacia sociale grande se ben risolto: un altro è il partecipazionismo cioè rendere i lavoratori partecipi della proprietà dell'azienda madiante la concessione ad integrazione del salario di azioni di lavoro. Non dico che sia la panacea di tutti i mali: non ci sono soluzioni definitive, quaggiù, ma è una buona soluzione per quanto vada integrata da altre provvidenze. E' notorio infatti che esistono aziende 'per le quali per la loro condizione di privilegio, soprattutto quando · hanno raggiunto il punto di Cornot o di monopolio, hanno utili lautissimi prelevati su una 1nassa enorme di consumatori con un numero piccolo di lavoratori: il partecipazionismo applicato puramente e se1nplicemente creerebbe una classe di privilegiati a danno della comunità. « In questo caso è la tutela del consumatore che si impone. Altroerrore di se. y « Ma dire che queste forme siano esempi di collettivismo o di socializzazione dei mezzi di produzione, come afferma Se. y. Biblioteca Gino Bianco è un errore; sono questi terniini che hanno già un loro contenuto logico e basato sulla negazione del diritto di proprietà, termini quindi improprii e da evitarsi anche per non fare il gioco di quei cotali malvagi cui accennai in principio che ci spiano, pronti col trombone a spararci addosso come eretici. « Concludendo trovo molto opportuno l'invito di Se. y. allo studio dei problenii economici. « Io reputo dovere di noi giovani studiare a fondo l' economia moderna; non limitarci a battere l'aria con affermazioni generali ma fare uno studio accurato del problema della produzione non 1neno che di quello della distribuzione: essi sonoinscindibili. « Io vedo nell'avanzarsi dei « truts » un periodo di acutissi1ni contrasti sociali, e delinearsi nelle masse la tendenza sempre più alla statizzazione delle imprese; persino il liberalismo inglese ha accettato il progetto d,i nazionalizzazione della terra presentato da Lloyd George. Le imprese dal canto loro tendono a superare le nazioni - il nazionalismo è quindi anche un retrivo in economia - ad unirsi in sindacati internazionali co1ne, q11:ello delle lampadine elettriche che è anglo-svizzero, tedesco, olandese, nord-americano,· come quello franco-belga; germanico dell'acciaio, com~ quello anglo-olandese del petrolio ecc. Il problema esige grandi studi, e va affrontato con /orze internazionali, tenendo l' acchio soprattutto alle 1naterie prime, il cui accaparramento 45
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