ne a tradursi nella presente economia, non nelle scorte individuali, ma nel denaro, il quale secondo quello che ci hanno insegnato gli economisti, · è un mezzo per facilitare lo scambio dei prodotti, non un termine fine a sè stesso. I fini sociali del risparmio Ora il .denaro si converte nel capitale che a sua volta diviene mezzo tecnico di produzione, stok di materia prima, terreno, giacimento, ecc. ecc.. Il capitale cioè, assorbe anche la natura, quello che Dio ha dato per tutti gli uomini, e non solo per pochi uomini. Il risparmio invece ha un fine sociale: mutualità, previdenza, assistenza. Tali funzioni hanno un carattere sociale, cioè negatore di egoismi. · Un esempio facile a notarsi è questo: se il risparmio fosse individuale, e soltanto ed esclusivamente individuale, che ne sarebbe di coloro che furono impossibilitati a crearsi una quantità suffi,ciente di risparmio? Dovrebbero morire di fame, se non prevedessero per loro gli altri, cioè la collettività, o attraverso l'elemosina, che ora si combatte perchè spesso trasformasi in accattonaggio, o con la provvidenza di Stato, che si rivale sui cittadini con speciali tasse. Inoltre il risparmio che, com'abbiamo detto sopra, si costituisce con del denaro, non sarebbe produttivo, e perciò non darebbe un reddito, e non 38 BiL11uLecGa ino Bianco sfamerebbe il possessore, se altri, ovvero nel suo insieme, la collettività, non pensasse a produrre l'oggetto necessario che il risparmiatore bisognoso comprerà, o il reddito (frutto d'interesse, di dividendo J che gli servirà per tale operazione. Vale dunque il risparmio in quanto la collettività lo accetta e lo rende vitale, perciò utile. Risparmio compitosociale colletli\lo 4 Con questi esempi mi pare d'avere sufficientemente chiarito il mio pensiero sul risparmio, compito sociale collettivo. Una dirnostrazione di ciò la si ha ancora, oltrechè nei fatti già citati, nel provvedere lo Stato, organo della collettività, alle funzioni predette, con la provvidenza di Stato, non solo nella beneficenza caritativa ai cosiddetti «poveri» ma nelle assicurazioni e leggi protettive dei cittadini lavoratori e non. Leone Xl I I, estrinsecato nuovamente nella « Rerum Novarum » l' eterno comandamento della carità cristiana « Ama il prossimo tuo come te stesso », addita, concretando il suo pensiero, nelle associazioni operaie compiti di previdenza nei casi di crisi d'industria e altresì « nei casi d'infermità, di vecchiaia, d'infortuni ». Il grande Pontefice spera e crede nelle forme di provvidenza collettiva, provenienti cioè dalle Società o1)eraie, K etteler, suo grande precursore, ven-
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