Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 1 - gen.-feb. 1953

riesce sempre a persuadere un buon numero di persone, prive di ogni senso critico, anche il più elementare, incapaci quindi - di una reazione personale per apprezzare le condiz_ioni reali e discernere le affermazioni giuste dalle promesse inattuabili. « Il diritto di voto in particolare, che conferisce a t1,.1,ttuina eguale possibilità d'influsso sulla vita pubblica, richiede in chi lo eser-cita una nozione almeno elementare dei principi politici e delle loro applicazioni nel campo nazionale e internazionale. Lo si.esso va-le per le questioni sociali. I gruppi e le associazioni incaricate di difendere gl'interessi dei lavoratori, di assicurare un miglioramento del loro tenore di vita, di soccorrerli in caso di malattia o d'infortunio, si sono 1noltiplicate, e non senza utilità. Ma la loro corretta attività suppone in quanti ne sono membri che essi conservino la loro parte d'impulso e di responsabilità. Recentemente .ancora, Noi abbia1n:odisapprovato l'eccessivo influsso di organismi anonimi e meccanizzati sulla vita sociale. Si tratta perciò d'iniziare gli uomini non solo all'andamento teorico di quelle istituzioni, ma anche alla tutela dei loro veri interessi e soprattutto della loro coscienza ». Alte parole che noi vorremmo venissero meditate per primi da coloro che fanno così spesso professione di insegnamenti cristiani, ma che, in materia di demagogia, non si lasciano certo battere dai non cristiani_ e giustificano il loro operato dicendo che fanno così per sottrarre le masse al -materialismo, ed intanto contribuiscono a diseducare, a rendere più tenaci gli egoismi, dando l'impressione che la redenzione del genere umano alla fin fine non consista che in una questione di una maggiore comodità nella vita materiale di quaggiù. E scambiano il benessere nordamericano con la civiltà cristiana. Di fronte a ciò abbiamo reagito e reagiamo: a c<istoro, che non vorremmo in malafede, preferiamo chi ha sentito nel movimento operaio la sua sostanziale ragione di essere che è l'ascesa del popolo verso un mondo migliore, migliore non perchè diventi l'Eden, ma perchè vi saranno in esso meno egoismi, vi regnerà maggior fraternità, anche se per tutto ciò sarà necessario fare dei sacrifici e rinunciare a proprie comodità personali. 2 Bil Jca Gino Bianco

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