Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 1 - gen.-feb. 1953

« La Chiesa raccomanda agli operai ed ai padroni di mettersi d'accordo, in nome del Vangelo e della carità cristiana, allo stesso modo che altri, oggi, raccomanda la collaborazione di classe in nome della grandezza nazionale. Questione di fede. Si dice che il Poverello d'Assisi sia riuscito a trasformare in mansueto agnello il lupo di Gubbio; non guasta se altri credenti tentano l'impresa, assai più diffi,cile, di convertire i lupi del profitto. Siamo fuori dal campo della politica. « Ove però si voglia fare della politica, non c'è dubbio che bisogna accettare il punto di vista dell'autore della « lettera » pubblicata dalla rivista torinese: mettersi, cioè, decisamente sul terreno di classe contro il capitalismo. Sul terreno realistico politico, il pensiero dei centristi alla Grandi appare incerto ed evanescente. Affiancare i partiti che dànno garanzia di non rendersi schiavi della plutocrazia capitalistica? Che cosa vuol dire? Non c'è un solo partito - cattolico o miscredente - che non sia contro la plutocrazia capitalistica. Il programma è così largo che lo accettano tutti, compresi i plutocrati. Questa è politica del tempo che fu. Segno dei tempi « Dicevamo che la lettera dell'anonimo ha valore soprattutto come segno dei tenipi e come indice rivelatore di una crisi dello spirito. La storia cammina a grandi passi. Lo 28 Biblioteca Gino Bianco onorevole Grandi può, se crede, continuare a distinguere le « nazionalizzazioni » dalle « socializzazioni» riferendosi alle miniere (di tal passo si potrebbe negare anche a Lenin la qualità di socialista, che ha dichiarato la terra "proprietà nazionale"), ma resta il fatto accertato dallo scrittore torinese: si estende e si accelera l'az'ione internazionale dei proletariati per prendere nelle loro mani la direzione della cosa pubblica e procedere alla trasformazione dell'economia. Le società sono inoltrate per questa via assai più che noi non riusciamo, perchè attori, a rendercene conto. La scoolitta del minatori inglesi « Oggi non vi è più ragione di tacere quello che si sapeva: che i minatori inglesi avrebbero dovuto finire per accettare un peggioramento delle loro . condizioni . di lavoro, nonostante la lunga tenace resistenza. Orbene, il peggioramento dei minatori inglesi trae seco inevitabilmente il peggioramento di tutte le altre categorie plr un raggio che comprende, al minimo, tutta l'Europa. Sotto una forma o sotto un'altra, il proletariato dovrà sopportare le . conseguenze della diminuita ricchezza. Caratteristica del capitalismo è appunto quella per cui esso acquista ianto maggior forza quanto più in una società è scarso il capitale. « Gli operai piegheranno di fronte alle necessità contingen-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==