ratrice è delusa circa i vari niezzi, tra cui l'azionariato, nies.c;i in opera per trasformare il regime sociale. Ma è facile rispondere che le trasfonnazioni sociali che investono tutto l'organis1no produttivo ed economico sono per necessità lente e laboriose. La trasformazione avviene ineluttabilrnente, ma certo non è possibile stabilire un termine, e neanche prevederne lo sbocco. E qui si viene al secondo punto che consiste nel patr@cinare una specie di fronte-unico per la conquista politica dello Stato. Ma qui chiunque osservi non si vede nulla di chiaro, di preciso nelle tendenze, nelle aspirazioni dei lavoratori. Si aspira a cambiare, a togliere gli abusi, ad instaurare un regime di maggiore equità. Ma è poi difficile stabilire e lo spirito con Rinaldo « L 'anoni1no autore della lettera è fra coloro - e non si può dire che si tratti di voci isolate - i quali avvertono la urgenza - di un tale aggiorna1nento, e ne dice le ragioni con grande chiarezza e forza di persuasione ». Il Rigola, dopo aver sunteggiato ampiamente la "lettera di un amico" e la risP.ostd di Grandi, conclude: « E' ovvio che se l'interpre- . Biblioteca Gino Bianco cui tutto ciò si vuole ed il termine cui si vuol· giungere. Può darsi che ciò meglio si chiarisca in seguito. Per ora 1ni pare utilissimo e necessario tenere fede ai pròprii principii sociali e studiare i_ modi pratici per inculcarli, inviscerarli dentro il regime conternporaneo come lievito trasformatore. I lavoratori hanno certo 1notivo di malcontento e di critica, poichè la guerra fu antica difficoltà; ma essi non dovrebbero lasciarsi disanimare. Si convincano saldamente di questa verità, che il progresso sociale non si arresta e che è loro dovere di animarlo vigorosamente. Per noi uno dei mezzi 1nigliori è la di.fJu.sione dei principii della nostra scuola sociale. Un socialdemocratico Ri1rola tazione che del pensiero socia- · le della Chiesa danno i revisionisti dovesse trionfare, il sindacalismo cristiano verrebbe a schierarsi in linea con noi, e forse alla nostra sinistra. 111a è ciò possibile? Il dubbio in proposito è legittimo. Condannare l'usura, e per estensione, il capitalismo, non vuol ancora dire co1nbattere per la distruzione del capitalismo. Il cristianesimo è imbelle. 27
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==