Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 1 - gen.-feb. 1953

Ma questa sua vasta latitudine di diritto alla consocianza colla lotta ha però un vasto limite nella coscienza di equità e di giustizia cristiana che impedendogli di desiderare la roba d'altri, gli vieta di ingolfarsi. in movi1nenti puramente materialisti, negatori assoluti della civiltà cristiana, tanto da dare il vero · senso di esser essi un capovolgimento della dottrina di Cristo. Il cristianesimonon è remore Il cristianesimo non è mai stato una remora ai miglioranienti sociali: se oggi ci si trova tutti per vie di errore e di confusione è proprio perchè tutte le classi non sono più permeate di ·spirito cristiano: non quelle che cercano il paradiso in terra, non le altre che della ricchezza fanno l'unico scopo della vita. Se S. Paolo ha detto giustamente che chi non lavora non mangia, Cristo ha dtetto che l'uomo non vive di solo pane, nia di ogni parola di verità. . Per tutte queste ragioni, mentre non mi sento di farla da prof eta per l'avvenire, ri .. tengo che i lavoratori fanno benissi1no a cercare di partecipare sempre maggiormente (e quello che più importa, con consapevolezza e responsabilità J alla prosperità di cui sono grandi coefficienti; ma tale progresso avverrà mai per la strada delle chimere e delle improvvisazioni, ma bensì per quella molto ardua della disciplina e dell'iniziazione atta a dimostrare che le vittorie nel campo 1norale ed economico si otten-- gono molto raramente f orzando le posizioni e precipitando gli avvenimenti. Comunque anche quando tutte le più auda.ci realizzazioni si avverassero ci saranno ancora e sempre ricchi e poveri, dirigenti e diretti, intelligenti e ignoranti: in una parola chi comanda e gode e chi obbedisce e serve. In tale invincibile disuguaglianza. di cui tutti siamo persuasi, sta un grande monito di sapienza e di prudenza. Un sociologo cattolico Alessandro C,antono E' bene ed è utilissimo che si discuta fra lavoratori e che si discuta con animo pacato e con serietà. Dalla discussione iniziata emergono, af!i,orano due punti, due concetti che hanno biBibli teca Gino Bianco sogno di una mise à point, afftnchè non si divaghi, si raggiunga una certa chiarezza e . se ne possano ricavare delle direttive pratiche, alcuni dei c1·iterii precisi di valutazione. Si fa dunque la critica del 25

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==