agli individui. In pratica però avviene, che è sufficiente che anche un uomo solo possieda, perchè entrino in gioco i mutevoli e vari coefficienti dell'attività umana, e perciò varie e m1.1,tevolisiano le espressioni di fatto della proprietà: come nel campo fisico, i forti hanno sempre ragione dei deboli, così nel nel campo economico gli astuti e gli intelligenti dominano quelli che non lo sono, o lo sono di meno. Da ciò defluisce che probabilmente finchè vi saranno uomini, ve ne saranno dei ricchi e dei poveri, di quelli che possiedono e di quelli che non possiedono. Lo proprietà, mele necessario Se anche si voglia considerare la proprietà come un male, dobbia1no quanto meno classificarla come uno dei tanti niali necessari, connaturali all'uomo. Ora l'atf ermazione fatta dall'ignoto autore della lettera, essere la proprietà che si è trasf orniata in capitalismo usura, e co1ne tale anticristiana e condannabile, mi pare che pecchi di soverchia generalizzazione, sia antistorica, e renda alquanto imprecisa l'impostazione stessa del problema. La Chiesa stessa in ogni tempo, fin dall'inizio, quando Giuda a11iministrava il denaro del Maestro, ha sempre posseduto, ed ha senipre insegnato potersi proprietà e ricchezza lecitamente acquistare e conservare, salvo a farne buon uso dedicanBit 3ca Gino Bianco done, non per elemosina, 1na per dovere, la parte superflua a chi ne è sprovvisto o a quelle opere che sono di utilità alla comunità del popolo cristiano. Ed in ciò una essenziale differenza tra coloro che cercano la maggiore equità distributiva nell'automatico funzionare delle leggi sociali e la Chiesa che persegue lo stesso ideale nell'automatico e meno chimerico funzionare di leggi e sanzioni morali, ad effetti e suggestioni assai più potenti e definitive. D'altra parte è innegabile che v'è una parte della ricchezza che si è f armata legittimamente, che si è mantenuta mediante lecite attività ed ha socialmente funzionato con utilità · altrui: cotesta ricchezza in nessun ·modo può equipararsi ad un acquisto ed incre1nenjo di usura: qualunque az{one eversiva contro, e non soltanto limitativa, sarebbe quindi ingiusta ed anticristiana. Lo proprietà eh· è Iurto Vi è invece un'altra parte di ricchezza che -real1nente si for1na, mantiene e sviluppa con tali carp,tteri antisociali che forse più che usura potrebbe definirsi vera appropriazione indebita, cioè furto: tale genere di ricchezza è dovuta allo sviluppo sempre maggiore e più co1nplesso della nuova economia mondiale, alle forme trustistiche, alla ineguale ~istribuzione dell'oro, a mille forme di accaparrarnento, che tutti sono f eno1neni acutizzatisi . nel dopoguerra; tale mala ricchez21
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