Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 1 - gen.-feb. 1953

Dal 1947 ad oggi non si è parlato più di questo proble .. ma, nel quale tuttavia risiederebbe la chiave di una effe{- tiva pacificazione sociale e di un potenziamento notevole della nostra economia. Sono state fatte tante chiacchiere sulla nobiltà del lavoro, sui diritti dei lavoratori, ma è evidente che l'attuale situazione giova in definitiva a quei sindacati e a quei partiti che non hanno realmente di mira il bene del Paese, ma che traggono profitto dall'inquietudine e dall'antagonismo delle classi, come, purtroppo, dalla miseria e dalla disoccupazione. Io sono però convinto, ora come allora, che non avanzeremo ulteriormente sulla strada del progresso sociale ed economico, così come non acquieteremo i nostri eterni contrasti sui quali incombe l' ombra minacciosa del comunismo moscovita se non ci metteremo anche decisamente su una via di riforme in profondità, Postilla a Toarnl Caro Togni, * se non ci dedicheremo in tutta sincerità di intenti alla redenzione sociale delle categorie lavoratrici, f acendoné elenienti responsabili e compartecipi del processo produttioo, promovendo in esse una più serena e larga coscienza e maturità sociale. Non ci sono altri mezzi, a 1nio parere, caro Rapelli, per arrivare a questo obiettivo. Esso sottintende evidentemente un assoluto spirito di dedizione a questa sanf a causa di umana solidarietà, e un' altrettanto assoluta indipendenza da interessi confin{!,enti, da ambizioni concorrenziali, da gruppi particolaristici; implica, in ultima analisi, la coraggiosa prospettiva di violenti attacchi e di fanatiche controffensive. Jf a occorre dire che noi siamo pronti a sostenere tutte le battaglie, purchè questo ideale venga pienamente realizzatB? Ti ringrazio dell'ospitalità e ti invio i miei affettuosi saluti. la tua lettera mi fa riandare a quel congresso nazionale dei Consigli di Gestione tenutosi a Milano agli stabilimenti Pirelli, intorno al 23 novembre 1947. Pur essendo un congresso d'intonazione prevalentemente coBibl 18 a Gino Bianco ,.

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