Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 1 - gen.-feb. 1953

\ Problema s~mpre aperto Lacollaborazioneaziendale Caro Ra pelli, tu sai come abbia sempre ritenuto che la moderna e realistica visione del sindacato, debba superare la vecchia e ristretta formula del sistematico contrasto economico tra le classi o categorie, concependolo invece come organo di inserimento dei lavarat ori nello Stato, come strumento efficiente della loro elevazione economica e spirituale, in un quadro di fattiva e solidale collaborazione con tutte le altre f orze che concorrono alla coesione e alla prosperità del Paese. Tale visione rispecchia del resto la evoluzione che il concetto di lavoro e lo stesso termine di lavoratore, hanno subito in questi ultimi decenni, evoluzione che ne ha riscattata la limitatezza marxista per proiettarli su un piano più vasto, più nobile e più umano. Questo non vuol dire che lo Stato moderno abbia annullato le disparità sociali e risolto gli assillanti problemi delle categorie meno favorite, ma è un fatto che oggi i lavora tori non costituiscono più la massa dei 16 Biblloteca Gino Bianco GIUSEPP,E TOGNI nato nei 1903, gid Ministro dell'Industria, presidente della Confederazione Italiana Dirigenti Azienda, deputato d. c. diseredati, il sottostrato sociale di un tempo. Oggi rappresentano, in fatto e in diritto, un elemento fondamentale dello Stato democratico, costituiscono uno dei fattori più importanti del suo progresso, la stessa guarantigia dei suoi ordinamenti deniocratici e della sua unità. Ma va purtroppo rilevato come questo riconoscimento, in molti casi, sia più forma le che sostanziale, come molta strada resti ancora da ·compiere verso l'attuazione di una eff etti va ed operante giustizia sociale. -Perchè non bastano le leggi o le aff erm.azioni di principio a realizzare pienamente un ordine nuovo, nel quale gli uomini si adeguino alla. nu ooa esigenza di una reale solidarietà. Anche su questo punto credo di essere pienamente d'accordo con te e non posso ..

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