delle iniziative necessarie, per- - chè i dirigenti che ne sono a capo appartengono a vecchie famiglie fossilizzate nel Paese. Spesso non sono capaci di fare quello sforzo di immaginazione e di invenzione che occorrerebbe. E non lo desiderano neanche: hanno abbastanza quattrini, preferirebbero fermarsi e se non lo fanno, è perchè si sentono passivamente responsabili di un problema sociale estremamente grave. Allora che si può fare? La soluzione non è certo quella di invitare la popolazione a trasferirsi; ne per rg,gioni umane nè soprattutto per ragioni puramente economiche. Non c'è dubbio che costa più trasportare un'operaia verso un' altro lavoro ( ad una grande distanza, evidentemente. Non si tratta dei dieci o dei venticinque chilometri) che creare sul posto una nuova attività. Il problema che si pone è quello di combinare lo sviluppo di alcune industrie con il regresso di alcune zone. Bisognerà dunque trovare il mezzo materiale per incitare quelle industrie in via di espansione a crearsi o ad estendersi, nelle zone di riconversione, piuttosto che altrove, e, per esempio, invitarle a non sentirsi tutte attratte verso quella specie di calamita che è la regione parigina o i grandi centri industriali. Trovare insomma dei mezzi per attirarle là ove c'è esuberanza di mano d'opera operaia. Bibli100 Gino Bianco L'eccedendziapopolazione Il problema della Valle dei Vosgi ne trova equivalenti nella Loira ed in altre regioni. Si presenta un problema identico nelle nostre regioni aell'ovest ove occorre non soltanto una trasformazione dell'agricoltura, ma una certa industrializzazio- ► ne che permetta di impiegare l'eccedenza di popolazione. Bi- • sogna trovare il mezzo per incitare gli industriali a non restare nella regione parigina e soprattutto, a non venirci. E non è facile. C'è tutto da fare. « Bisognerà, può darsi, orientarci verso ciò che hanno fatto gli inglesi: creazione cioè di zone di industrializzazione, ove si concentrano tutti i mezzi di intrastruttura, l'acqua, il gas, l'elettricità su terreni acquistati da collettività locali. In certi cast si sono perfino costruiti dei padiglioni dimodochè l'industriale che vuol produrre qualcosa non deve fare altro che andare portando le sue macchine. Queste ultime considera~ioni pongono dei problemi di pianificazione regionale. Noi siamo convinti che questi problemi debbono, in ciascuna regione, sollecitare l'attenzione dei militanti spesso troppo poco coscienti delle realtà che li circondano. Alcune opere recentemente pubblicate ~alla «Fondazione nazionale delle scienze politiche » possono aiutare a precisare questo orientamento; esse sono: 1) Materiali per una geogra-
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