concorrenza non è facile da stabilirsi. Essa presuppone che si applichino delle disposizioni analoghe a quelle che esistono negli altri Paesi. Tali disposizioni hanno fatto oggetto di un progetto di legge che è in sospeso tra la Camera ed il Consiglio della Repubblica. C'è da esercitare una · pressione sull'opinione pubblica per esigere che questa legge venga fuori perchè essa, nel regime presente, rappresenta uno dei mezzi di protezione del consumatore. Bisogna inoltre, che venga mantenuta una concorrenza interna. Non bisogna perciò fare del cieco protezionismo. Infine « lo Stato è il principale cliente delle nostre industrie; è indubbiamente il più forte cliente della maggioranza delle industrie pesanti. E' certo, per esempio, che i fabbricanti di apparecchi elettrici, di materiali per le miniere, o di locomotive hanno per unico cliente lo Stato, e così pure di altre industrie, direttamente o indirettamente, lo Stato rappresenta il maggiore compratore ». Che agisca dunque come tale. La riconversione Ultimo punto che noi riportiamo dal così pregevole studio: la sistemazione industriale nel territorio è imposta dalla urgenza di riconversione. Consideriamo, per esempio, l'industria del cotone nei Vosgi. Molte di queste fabbriche durante anni ed anni, sono state delle mono-industrie cioè a diBibliote·ca Gino Bianèo re sono state l'unica fonte d'impiego per la mano d'opera del Paese. E' logico quindi che il loro proprietario non si imbarca volentieri in un programma di modernizzazione che comporta la riduzione degli operai occupati con conseguente crisi e gravi disordini originati da quella parte della po- . polaiione, che rimane disoccupata dato che non esistono attività di sostituzione per utilizzare questa mano d'opera. Al contrario l'industriale che possiede molte fabbriche, delle quali una installata in un altro ramo, può affrontare il reimpiego sul ,luogo a condizione beninteso, che ci siano possibilità di educazione professionale. Ed è questo indubbiamente l'ostacolo determinante. Il coso dei Vosg i Nel caso dei Vosgi, c'è un 30 % delle imprese che ha effettuato una. modernizzazione, un 30 % che, suscettibile di valorizzarsi mediante una cérta modernizzazione, potrebbe ~ssere tutto ad un tratto competitore su non importa quale mercato. Ma sussiste sempre un 30 % che non è affatto suscettibile di modernizzarsi e che dovrebbe fermare la sua attività oppure intraprenderne un'altra completamente differente. Fra quel 30 % della seconda categoria che non si modernizza perchè non sa che cosa I ar fare alla sua mano d'opera e quel 30 % che dovrebbe chiudere i battenti o scegliere un'attività completamente diversa, molti non sono capaci 99
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