Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 1 - gen.-feb. 1953

metodi sorpassati, metodi di un altrò secolo. Imprenditorinonattrezzati I nostri imprenditori sono troppo insuffi,cientemente attrezzati. Eccezionalmente industrializzati, essi non sono mai specializzati: un imprenaftore di lavori pubblici è sempre pronto a porre in cantiere contemporaneamente e indiff erentemente un immobile di lusso, una casa per pensionati, una scuol.a per la municipalità, ed il restauro di una facciata. E' gente che fa tutto pur di fare. E' certo che questo metodo non è affatto economico e che colui che lo attua incassa molti più denari di colui che lavora per fare un solo genere di costruzione; inoltre quello non è mai completamente responsabile poichè questa insufficienza di industrializzazione e di specializzazione del produttore corrisponde ad una enorme dispersione di appalti da parte dei richiedenti. Le costruzioni dellescuole Riferendosi ai lavori della Commissione Legorgeu sulla costruzione di scuole, lo studio che noi citiamo conclude che un progresso è concepibile a due condizioni, ma solamente a queste due condizioni. « 1) - Che lo Stato non dia il suo contributo altro che a persone che accettino di costruire seguendo un tipo di costruzione scelto su una specie di catalogo. Se vogliono un'altra tipo che sia più adatto ai loro 96 Bilrnuleca Gino Bianco gusti ed ai loro bisogni, se lo paghino. E' ciò che poi avviene negli altri paesi, in Italia, in Germania e in Inghilterra: gli si offre la scelta, se non gli piace, se vogliono qualcosa di meglio, lo facciano nia: niente contributo. « 2) Che si abbiar,o dei programmi che prevedono la realizzazione in più anni. Val meglio per uno stesso costruttore avere un programma di 3 o 4 anni portato su tipi meno numerosi, che un insieme dei più svariati tipi costruiti in un solo anno. Solo così si permette all'imprenditore di lavori pubblici, che sa di avere un lavoro che dura 4 anni e basato su un numero sufficientemente ridotto di tipi di costruzione, di spe~ cializzarsi ». Obiettivon. 3: L'esportazione « Lasciando deliberatamente da parte altri aspetti « produzione » del 2° piano, esaminiamo brevemente la questione della bilancia dei pagamenti. E' questo uno dei punti ove lo scacco si è maggiormente risentito. A nostro avviso la soluzione non sta nello stabilire quale obiettivo, la riduzione al minimo delle importazioni. Se questo dato non concordasse con alcune posizioni ufficiali del giorno, ci si scuserebbe dell'affer1nazione. In effetti non potremo mai ridurre sufficiente• mente. Noi avremo sempre bisogno di importare e saremo perciò se1npre obbligati a vendere qualcosa. Se riduciamo eccessivamente i nostri acquisti,

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