temente politica, che il Cristianesimo ha operato nelle 1nasse lavoratrici. Di ciò e voi l'avete detto, vi sono i documenti storici in ogni epoca e più che il documento che ci trascina nei particolari e non ci dà là visione della sintesi, vi è il risultato della storia stessa. Abolizione della schiavitù, della servirtù della gleba; progredire economico tecnico; sviluppo dello artigianato, agricoltura e delle forme di scambio: divieto nel Medioevo di esercizio dell'usura,- che portava ad una incipiente formazione di capitalismo, il che purtroppo. avvenne più tardi con l'allontanarsi ilei popoli e dei reggitori dalle regole di morale cristiana. Potrei continuare in citazioni, ma la notorietà di questi fatti è così vasta, che credo di poterne essere dispensato. Tutto ciò sta a dimostrare come la Chiesa ha ben saputo guidare quel moto di elevazione spirituale, sociale, economica delle classi lavoratrici cominciato colla predicazione del Vangelo di Cristo. Ma con la abolizione delle Corporazioni, avvenuta giuridica1nente nel 1791, la soppressione dello spirito cristiano nelle leggi e nelle istituzioni, con l' esercizio immoderato, ingordo e inumano dell'usura, con il f ormarsi dei monopoli nella produzione e nel commercio, favorita quest'ultima fase dalle innovazioni tecniche nell'industria e dai facilitati mezzi di trasporti, ecco determinarsi un nuovo regime economico, quello mode1·no, quello in cui noi viviamo ed operiamo ancora. Bibli0teca Gino Bianco Leone XIII lo caratterizza con questa eloquente e scultorea frase osservando che « un piccolissimo numero di straricchi hanno imposto all'infinita moltitudine dei proletari un gioco poco men che servile». Ecco la separazione dell'operaio dal proprio mezzo tecnico di produzione, ecco la costituzione del salariato, ecco l'origine del Capitalismo. Sonibart nella sua Stpria del Capitalismo moderno ha posto in luce quanto ha operato la Chiesa per impedire il nascere di questo· nuovo regime, e influendo negli istituti delle Corporazioni che assorbivano si può dire tutto lo sviluppo economico delle popolazioni medioevali, e con il proibir canonicamente l'esercizio dell'usura, che è la ragion d'esser del capitalismo e con il complesso della sua dottrina. Basterebbe qui riportare un sunto di quell'aureo periodo di discussioni tra i teologi scolastici, che trova il suo culmine nel 1200, S. Tommaso d'Aquino ha sull'argomento parole che non ammettono dubbi ed errate interpretazioni. Tant'è vero che se ben esaminiamo la Rerum Novarum troviamo che questa è la logica discendenza del pensiero scolastico: d'altronde il formarsi di una ben definita dottrina sociale cattolica s'accompagna ad una rinascita di studi filosofici neo - scolastici, promossi dallo stesso Leop,e XIII. La materia sociale-economica d'altronde deve necessariamente subire nei suoi costituiti ed aggregati giuridici una dipendenza dalla morale: ed ecco qui il sorgere della fi627
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