Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 12 - 31 dicembre 1952

fette le opere di stivaggio, più celeri le riparazioni alle navi. Occorre quindi personale pecializza to assai, ma occorre anche garantire a tali maestranze una retrjbuzione sufficiente, ossia una continuità di prestazione d'opera. Date le alternative di cui sopra si è parlato vengono costituiti perciò .i ruoli dei lavora tori del porto sulla base di adeguamento alle necessità continuative del lavoro nel porto stesso in m'Odo da coprire le ne-cessità normali con la normale mano d'opera specializzata. Questi sono i lavoratori cosidetti di ruolo. Tali maestranze. hanno un trattamento regolamentato con il Consorzio del Porto e condizioni adeguate all'importanza del lavoro che svolgono. Quando si deve far fronte a bisogni di ,più grande portata si ricorre alla chiamata dei lavoratori avventizi particolarmente importante nei lavuri di riparazioni alle navi. Per questa ammissione al lavoro viene fatta giornalmente la chiamata di coloro che sono ammessi al' lavoro nel porto, chiamata effettuata da un funzionario del consorzio, il quale è C'Ontemporaneamente esponente dei lavoratori portuali, ma tale chiamata viene fatta indipendentemente dall'Ufficio Regionale del Lavoro, ossia dal normale Ufficio di Collocamento. Mancando tale con troll o è facile che si verifichino favoBiblioteca Gino Bianco ritismi di carattere personale o politico, ed anche involontariamente, motivo per cui il passaggio dei lavoratori avventizi od occasionali dà luogo a vive pressioni per i privilegi che vi si connettono. In sostanza vi è grande differenza fra n lavoratore portuale di ruolo e quello avventizio, mo]to di più che non esista fra un operaio avventizio e uno in pianta stabile in 1 azi1 ende che tale stabilità consentono, ed è perciò che si può parlare di lavoratori pri~ vilegiati e lavoratori diseredati nello stesso ambiente di lavoro. Per tale motivo abbiamo detto all'inizio di questo breve scritto che anche nel mondo sindacale tutto è relativo e la giustizia sociale invocata dai lavoratori di ruolo1 nel porto di Genova suona ironia di fronte a quella invocata dai lavoratori avventizi che pure appartengono alla stessa categoria lavoratrice. Solo l'onestà, la buona fede, il buon senso di chi deve regolare tali rapporti S'OCialipuò sopperire alle inevitabili insufficienze degli ordinamenti qualunque essi siano, tanto di carattere generale quanto di carattere particolare; tuttavia le lamentele dell'Ufficio del Lavoro a cui incombe la responsabilità di regolare il collocamento della mano d'opera in generale appaiono giustificate quando richiedono di abbracciare anche il settore portuale. • 679

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