Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 12 - 31 dicembre 1952

Ea situazione tessile L'industria cotoniera italiana L'industria cotoniera italiana che nel pa-iodo compreso tra il 1880 ed il 1914 registrava la fase di più intenso sviluppo, ha sempre orientato la propria produzione. per il 60-700/o ver$o il mercato interno e per il 30-400/o verso l'espOTtazione. Sino dagli anni precedenti la prima guerra mondiale le cotona te italiane gareggiavano in tutto il mondo in piena concorrenza con i manufatti stranieri, sorrette da una attrezzatura che via via Taggiungev-a il numero di 5 milioni e mezzo di fusi di filatura e di 140 mila telai meccanici. Questa industria superava la crisi ·del 1908-1914 con i soli propri mezzi, nulla chiedendo allo Stato; dopo il 1919 contribuiva anzi non poco al risanamento delle finanze ita - liane, uscite quanto mai indeboli te dal grande conflitto. Nel 1928, a seguito della deprecata adozione della « quota 90 >>. un grave colpo veniva inferto alle aziende del settore, le quali non soltanto perdevano cosi parte dei ereB·,t 674 G' s· ,a ,no 1anco PIETRO BELLOBA nato nei 1891, industriale lombardo, senatore d.c. diti all'estero, ma soprattutto finivano per rimanere escluse dal maggior numero dei mercati stranieri. Da ciò derivava una vasta e persistente crisi, per fronteggiare la quale il Governo allora esistente decretava l'assorbimento attraverso l'I.R.I. del 500/o delle manifatture. Le autorità del tempo ben presto naturalmente si accorgevano. a loro scapito ma purtiroppo anche in quella occasione a spese dei cotonieri e dei contribuenti, come le industrie in genere - e quelle manifatturiere in specie - non fossero organismi facili ci.amaneggiare; tanto che - dopo pochi anni - constatato il fallim~ntare andamento della gestione, gli industriali venivano nuovamente invitati, e molto caldamente, a rioccuparsi degli impianti già assorbiti.

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