Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 12 - 31 dicembre 1952

mente condizionare un fenomeno di assoluta proprietà - per sua natura, quale quello del proseguimento e dello . sviluppo della vita umana sulla terra (terra capace di nutrire ben oltre l'attuale numero di viventi); ma tale fenomeno economico dev'essere subordinato quale condizione seconda al fatto dell'esistere della creatura umana stessa. Impostaziomnearxista La tesi del Matteotti denuncia perciò la pretta impostazione marxista della vita e cioè la visione dell'uomo unica1nente in ordine al suo benessere ed alle sue esigenze materialj, ed il considerare tutta la vita umana soggetta alle leggi della «economia». E' ridurre cioè l'uomo ad un semplice tubo digerente, mentre egli è pri11ia ed essenzialmente creatura intelligente e responsabile, fatta di anima e di corpo e che deve sì, disciplinare al proprio servizio i beni della terra ed il loro uso (cioè la loro ripartizione J ma che non può subordinare le finalità del proprio esistere e quindi il proprio diritto alla vita - a pure condizioni economiche o di produzione. Premessa questa precisazione sulla errata impostazione della tesi del Matteotti e che snatura quindi tutto il problema, passiamo a considerare nel merito anche l'analisi fattane dall'autore. Scontate già le rettifiche fatte dal Senatore Marconcini circa l'inesattezza del rapporto fra Biblioteta Gino Bianco condizioni economiche ed incremento demografico, e circa l'errata supervalutazione dello accrescimento specifico e reale della popolazione italiana, vorrei osservare ancora, in ordine a questo secondo argomento, quanto segue: 1) E' errato quanto asserisce il Matteotti e cioè che, stante le condizioni di povertà naturale del nostro Paese, una I orte natalità « sia divenut~ non più un elemento di progresso ma un· elemento di miseria per una popolazione stretta in un determinato territorio». Infatti il problema non sta tanto nello affollamento per Kmq. in rapporto alle risorse naturali, quanto, per esempio e con altre cause, in rapporto ad una insufficiente o nulla quasi qualificazione e capacità ad uno specifico lavoro di gran · parte di detta umanità eccedente, ed esclusa dal processo produttivo del paese; (vedasi, ad esempio la quasi generale situazione delle popolazioni meridionali ove, al 1nassimo e e nella quasi totale 1naggioranza, si ha una manovalanza generica ed inutilizzabile). E questo senza fare qui il processo alle cause od alla responsabilità; soltanto per citare un elemento di fatto nelle sue conseguenze. I Il fenomeno meridionale Potremmo discutere a lungo sulle cause. sulle ragioni, sulle responsabilità di tale fenomeno meridionale che resta pe-

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