Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 12 - 31 dicembre 1952

tribuenti a1nericani. In tal modo è venuto a mancare uno dei presupposti sui quali era ba·· sato il Piano Marshall e cioè quello di a'rginare la dilagante influenza comunista, perchè i frutti della 1naggior produzione non sono andati ai lavoratori nemmeno sotto l'aspetto di migliorie sociali; - per avere avallato con il lo'I'o riconoscimento ufficiale e con la somministrazione degli aiuti economici la costituzione in Italia di due organizzazioni sindacali che si professano entrambe libere e democratiche, aperte a tutti i lavora tori senza distinzione di fede politica e religiosa, creando così tra i lavoratori confusione, scetticismo e sfiducia. In tal modo, invece di rinvigo·drla si uccide l'idea di un sindacalismo libero e democratico poichè essa non può, se veramente tale, che tradursi in una unica organizzazione; - per mantenere in Europa dei loro rappresentanti i quali curano esclusivan1ente i rapporti ufficiali con i dirigenti sindacali nazionali, almeno per quanto riguarda l'Italia, trascu'tando i contatti diretti con gli elementi attivi, della periferia, anche se questa, con1e nel caso di Torino, riveste. una importanza determinante sia nel campo politico come in quello sindacale; - per continuare a svolgere una costosa opera di propaganda centralizzata ed improntata a concezioni che non vengono incontiro alle esigenze locali, le quali possono essere comprese e soddisfatte solamente attraverso un durevole interessamento «in loco». Inspiegabile riesce, ad esempio, l'assoìuta mancanza di assistenza sindacale-tecnica in cui sono lasciati i rappresentanti di fabbrica sul modo con il quale i lavoratori americani hanno impostata la loro azione nei confronti delle forme di organiz~azione azie'nda1e (disiribuziond compiti, innovazioni in macchinari, concezione della produttività e conseguente nuova impostazione dei tempi di lavorazione, ecc) che gli industriali italiani importano da oltre oceano ed adottano continuamente. (Da un promemoria di Hn sindacato CISL di Torino). La coerenza negli errori è la coerenza degli imbecilli 648 Bu.;.. ,.,, ...,caGino Bianco

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