Lettere ai lavoratori - anno I - n. 11 - 30 novembre 1952

tale modo, lo schianto di quanto ormai costituiva diritto, coscienza e pasSione del contadino cri-- stiano diveniva totale. Se questa realtà durò n9n solo fino alla « liberazione », ma non fu sostanzilllmente modificata negli anni ad essa successivi, per una deplorevole incomprensione generale di essa, quale meraviglia se oggi non si riscontrano più quelle masse contadine cattoliche addestrate e pronte, tanto dal punto di vista morale quanto da quello intellettuale e tecnico, alle funzioni e responsabilità, che si impongono in una trasformazione radicale della loro posizione giuridica sulla terra? Eppure, mai come oggi, tale evento si profila viCino e ineluttabile. Non è la prim.a volta nella storia, che le controrivoluzioni al divenire provvidenziale delle forze più umili e più colpite dei camPi suscitano in se stesse gli elementi che le divoreranno. Contro-rivoluzione, che si divora Nella breve sintesi qui formulata manca un necessario rilievo sulla parte che va attribuita al proprietario terriero assenteista e in genere al ricco locatore di terre, i quali traevano dal fascismo così l'im.pegno della loro alleanza con l'agrario conduttore tjelle plctghe di media e grande impresa agricola, come il loro predominio su quelle a mezzadria, colonia o a conduzione familiare. Ed a proposito, sia concesso un appunto all'affermazione dell'on. Cappi circa il formarsi - spontaneamente - nei decenni scorsi, del predio contadino anche nelle zone cui si riferiva il Lodo Bianchi. Biblioteca Gino Bianco Il "signore,, Tale affermazione mi sembra inesatta. Dove dominava la struttura feudale, superata poi dalle imprese capitalistiche, il « signore » ricorreva talora al metodo di assicurarsi lo sfruttamento del lavoratore agriColo, vincolandolo alla pro"- pria azienda mediante l'assegnazi one di qualche « straceio » di terra, spesso la meno produttiva, che gli veniva assegnato in coitivazione autonoma come compenso d'ogni sua prestazione. Quel contadino, che, per la prima volta, metteva comunque piede su un agognato campicello, oh, che cosa non ha fatto e subito e architettato per non laSCiarselo scappare più I Ma nello stesso tempo, con quale attenzione il « signore » se lo sottometteva, così da potersene servire per tutte le bisogna! Dove si manteneva la con<;tuzione salariale, non si può immaginare che cosa accadeva di quel disgraziato, nei momenti di agitazione degli altri lavoratori agricoli! E dopo il '22, questo Sistema di una pressione padronale, veramente iniqua, si esercitò anche sugli altri coltivatori a mezzadria o a piCcolo affitto, perchè tutti codesti contadini dovevano forzatamente gravitare, per i loro rapporti e bisogni economici, verso le maggiori tenute, i cui esponenti erano altresì accresciuti di autorità attraverso il gerarc hism o fascista. Non è da dimenticare, che perfino il feudatario, da tempo assente dai suoi domini, vi era ritornato,· e da quale dominatore-, Se nobile, saliva senz'altro alla carica podestarile,· reclamando anche nel tempio quel posto che Si era usurpato una .volta, dove 567

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