Lettere ai lavoratori - anno I - n. 11 - 30 novembre 1952

le la quale nonostante i suoi difetti costituzionali è comunque sul terreno sindacale l'unico serio baluardo a difesa delle libertà democratiche, ivi compresa e primieramente quella religiosa. Togliete ai sindacati liberi l'appassionata tenacia e l'apostolico fuoco di qualcheduno fra i propri dirigenti nazionali e provinciali e sopratutto la umile, \diuturna, eroica fatica degli attivisti periferici provenienti dalle file dell'Azione Cattolica e delle ACL!, i quali sempre lottano più perchè spronati dalla loro fede che per l'allettamento di una qualsiasi rivendicazione sindacale; e tutto crollerebbe miseramente. Cos'hanno dato al potenziamento dei liberi sindacati, come consistenza numerica, come preparazione tecnica e come -capacità direttiva, gli ultimi arrivati, a casa costruita, della fallimentare FIL, per i quali la LOGIL si dovette completamente ·« sbattezzare », ingenerando in tal modo perplessità non indifferenti in chi per lei, per il suo iniziale duro assestamento, si era adoperato in mille guise (clero-associazioni cattoliche ecc.)? Forse lo stesso allontanarsi di validi elementi dirigenti centrali e zonali, per cui la CISL trovas•i oggigiorno in un preoccupante stato emorragico e con un ' pròblema di insufficienza di Biblioteca Gino Bianco quadri difficilmente risolubile, non è da far risalire al medesimo motivo? E i sindacalisti non si creano facilmente nelle scuole; essi nascono nelle officine e nei campi e devono essere dei «chiamati» per vocazione, non dei mercenari in cerca di uno stipendio. Sindacalismo è missione, non profeSSi.one, non mestiere. Si potrà anche, per puro spirito polemico, obbiettare che alla finfine la Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori è come questi ultimi o meglio i loro legittimi rappresentanti l'hanno voluta nei vari congressi di zona, di provincia- e nazionali. Ciò potrebbe sostenersi nei confronti di chi non conosce per diretta esperienza come si svolgano certe massime assise di tutte o quasi le organizzazioni .sindacali, sia nelle fasi ultime che in quelle preliminari; o comunque se fosse seriamente dimostrabile che la volontà degli aclisti, espressa nel congresso straordinario di Roma del settembre 1948, fu quella di dare origine ad una confederazione tìpo CISL o non piuttosto quella di gettare le basi di una nuova costruzione sindacale libera perchè accessibile a tutti ma fondata sulla roccia della scuola sociale cristiana e non sulla rena di un insignificante neutralismo dottrinario. (da « Fatebenetratelli). LUIGI GAFFUBI 591

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