Lettere ai lavoratori - anno I - n. 11 - 30 novembre 1952

non si sia rammentata della spenceriana teoria delY'Inconoscibile (agnosticismo) non certo conciliabile coi postulati della dottrina cristiana o quanto meno non si sia avveduta dell'inopportunità di un vocabolo, il quale, a parte il suo preciso significato nel campo speculativo, comunemente suona in maniera che può destare avversione... Ed allora cercò di attenuare la sua espressione o addirittura di annullarla, definendo invece eclettica l'impostazione ideogica della futura CISL, per cui rese vieppiù inintelligibile e meandrico il suo dire. Eclettismo? Chè se di ·« eclettismo » alla Cousin voleva parlare, e cioè di conciliazione dei diversi sistemi filosofici per quella parte che hanno di vero, scantonava in un ginepraio dove fra sterpi e rovi è più facile trovare bacche velenose che frutti mangerecci e profittevoli; se invece ad un sano e più generico eclettismo intendeva riferirsi, e cioè alla raccolta, fra i diversi pensieri filosofici, di quelli che meglio s'accordano col senso comune e coi principi supremi della ragione doveva riconoscere che la filosofia scolastica e conseguentemente la scuola sociale cristiana hanno, uniche e sole, operato in tal modo nel giusto. So per esperienza personale 588 E>,u11uLt:G::Cinao Bianco come, anche in eventuale opposizione a quanto sopra esposto, molto comodamente si usi sostenere, specie di fronte ai lavoratori, che il sindacato di ben altro si deve preoccupare che di sottili argomentazioni teoriche: contratti di lavoro - rivalutazioni salariali - vertenze •collettive ed individuali - -commissioni interne d'azienda - tesseramento - centri bu ti - ecc. E' infatti ammissibile che sindacalismo è prassi più che dottrina, è arte del possibile .- nel contingente più che espressione di alte concezioni sociologiche; ma ciò non toglie che essio non possa rinunciare a ben definite linee programmatiche, le quali si innestino o meglio scaturiscano da una chiara e sistematica visione di come ricostruire l'ordine sociale oggi così profondamente sconvolto: visione che nel caso specifico della CISL non dovrebbe scostarsi dalla strada maestra traicciata da una folla di pensa tori, che postularono « la funzione liberatrice della società in nome di Dio '>> (Schegel), e consacrata dalle relative grandi encicliche di Leone XIII e di Pio XI. Le encicliche Queste ultime invero con giusta prudenza che è squisito senso della realtà, non hanno fissato aprioristicamente la forma ideale delle associazioni ►

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