Lettere ai lavoratori - anno I - n. 11 - 30 novembre 1952

' alla redazione del Domani d' Italia. Le vicende personali del Murr.i ebbero come conseguenza la cUspersione di questi pr:mi « dEr mocratici cristiani », alcuni dei quali si ritirarono dalla battaglia, mentre altri - e ,fra questi il V~ lente - preferirono continua.re su altri fronti la lotta per la cristianizzazione delle. vita politi~ e sociale. Nel 1905 troviamo il Valente in Germania, intento ad organizzare la sezione italiana d: quei « Sindacati cristiani », , onde poter avvicina.re é{l assistere le migliaia e migliaia di emigranti stagionali ( terrazzieri, mietitori, etc.) che in quell'epoca. ogni anno dal Veneto, dalla. Lombardia e dall'Emilia si recavano in Germania in cerca di lavoro. Da allora data. il costante interessamento del Ve.lente per tutti i problemi dell'a&Sistenza. della previdenza. della mutualità, dell'emigrazione. E d.a allora data in lui la convinzione che una soluzione giusta della questione sociale in Italia. poteva ottenersi solo attraverso una ferma presa di coscienza, da parte dei lavoratori cristiani italiani, dei 1oro diri tt: e della necessità di organizzarsi per farli valere. Dopo sette anni di attività in Germania, il momento parve ven uto per il Va.lente di tornare in Italia e di dedicarsi al tentativo cC federare tr.a loro, sia sul piano provinciale come sul pano nazionale, le varie iniziative sociali cettoliche che si andavano moltiplicando in tutta la penisola. Cominciava cosi il terzo periodo delrattività del Ve.lente. Dopo l'esperienza organizzativa di Genova. ove egli costitui e diresse r« Ufficio del Popolo » (una centrale cattolica a carattere e.sE 582 ca Gino Bianco s:stenziale e sindacale insieme), nel 1916 il Valente assunse la Segreteria dell'« Unione Economico-Sociale dei Cattolici Itali~ ni ». Nel chiamarlo a quet5to posto, il Presidente di te.le Unione. conte zucchini, gli affidava il compito d: raccogliere il massimo possibile di dati, indirizzi, statistiche. eoc. sulle diverse iniziati ve economiche (banche, casse rurali, mutue, etc.) e sociali sindacati, associazioni, cooperative, etc., dl ispirazione cattolica diffuse in tutta Italia, e d: coordinare tra loro tali iniziati ve per formare delle !Federazioni e oa.rattere nazionale. L'espleta.zione di questo compito e l'esame della. situazione dei lavoratori crist:ani confermò nel Valente la convinzione della necessità di fondare in Italia una Conrfede~ione Sindacale di ispirazione cristiana. Pertanto egli organizzò incontri tra sindacalisti ed organizzatori cattolici, per creare un terreno favorevole alla costituzione di una tale confederazione, il che condusse, nel marzo 1918, alla. fondazione de1ia. « Confederazione Italiane. dei Lavoratori>>. 1 Molta. attività diede ancora, il Valente, nello st€SSO 1918. per far sorgere la ,« Confederazione Cooperative Italiana•· Lasciata l'Unione EConomico-SOciale per a.ssu:mere la Segreteria Generale della e.IL., il Valente rimase a questo posto di alta res ponsa,bili tè. fino al ma_rzo 1920. Cioè .fino a quando passò a reggere la « Confederazione MutU&- lità ed ASsicurazioni SoOiali ,., sorte. ancora per sua iniziativa ,1.-aua trasf onnazione della « Federazione Nazionale Mutualità e Previdenza » per la cui f ondazione (a.vv-enuta a Genova nell'agosto 1917) ~li si era intensamente adoperato. Pur lasciando la

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==