Lettere ai lavoratori - anno I - n. 10 - 31 ottobre 1952

lizione della proporzionale. Così la deviazione del dopo-guerra è stata corretta e L'Italia torna in minorità politica. da « Rivoluzione Liberale» del 15 aprile 1924 I Popolari Il nostro dubbio oggi è questo. L'inquadratura del partito nelle provincie è democraticocristiana. Sturzo è un capo su cui si può contare; Donati una mente critica, intransigente, t erma, di primo ordine. Nel gruppo parlamentare, invece non c'è nessuno. Gli uomini più noti, Longinotti~ Bresciani, Bertini, etc. hanno tutta la nostra sfiducia. Sono dei vecchi clericali, reazionari. LA VESPA 1864 Si attaccano le basi del nuovo regime. Ecco quel che della patria italiana scrive La Vespa, il 4 novembre 1864: « Santa cosa è la patria, quando madre amorosa provvede egualmente benefica a tutti i suoi figli, quando in eguali proporzioni distribuisce i premi, i compensi, i sacrifizi. Dove però sotto il nome di patria si consumano i più neri eccessi, dove 1a libertà si vende e si traffica ..., dove ogni giorno si assiste al miserando spettacolo di vedere il gaLantuomo nudo e lacero e il farabutto in carrozza, :>O0eca Gino Bianco * Alla Camera guideranno il gruppo secondo una linea incerta, collaborazionisw. · L1 a direzione del partito ha fatto molto liberandosi di Cavazzoni, Mattei, Gentili e compagni. Bisognava anche inutilizzare i clerico-moderati rimasti. Nel prossimo futuro il pericolo è che l'azione del partito popolare resti vittima di questo dualismo. Che le sue manifestazioni più solenni, e specialmente le parlamentari, siano un tradimento per lo spirito della democrazia cristiana, che noi non condi1,,idiamo, ma di cui ammiriamo la funzione nel presente momento storico. Da « La Rivoluzione Liberale» del 20 maggio 1924. r7' • d,· t · .r. ag,,ie s or,a qual senso può aver mai questa parola sulle ingannate moltitud . '? 1n1. ». Questo concetto della patria matrigna ai più dei suoi figli lo ritroveremo poi pari pari nel bagaglio di propaganda dei socialisti. Si stuzzicano i poveri nel punto più delicato. Le tasse. L'avete voluto il nuovo regime - dicono agli operai i clericali. E ora godetene !'inique tasse. Prima, sotto gli altri regimi, le tasse le pagavano solo gli abbienti. Ora si è affermata la massima « che tutti e singoli i cittadini, avessero o no ricchezze, dovessero es-

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