Lettere ai lavoratori - anno I - n. 10 - 31 ottobre 1952

• sicurezza sociale II drammadei tubercolotici N EL quadro della « sicurezza sociale » indubbiamente occupa un posto notevole l'assiC'Urazione contro la t.b.c. Tutti conoscono i provvedimenti legislativi che nel m1entre concedono una comoleta assi~tenza sanitaria all'assicurato e ai familiari a suo carico, 1consentono pure una a,ssistenza di carattere economico per tutta la durata ciel ricovero e per tutti i ricovP-ri. E' noto, infatti, che un asst - curato che sia stato assicurato una prima volta per diritto assicurativo, mantiene sempre il diritto alle prestazioni sanitarie ed economiche, nel caso che, dopo dimesso dal primo ricovero, dovesse sfortunata-- mente ricadere in malattia. Cosi come è noto che dopo la dimissione il lavoratore ha diritto ad un sussidio postsana toriale. Ma un problema che assilla e al quale bisognerà pure dare una soluzione positiva è indubbiamente quello del cosidetto « ricupero E 536 ca Gino Bianco CARLO REPOSSI nato nel 1898, deputato democristiano, sociale » dell'ex t.b.c., cioè lo inserimento dei dimessi dai sanatori nella vita attiva. A parte .gli ostacoli di ordine vorrei dire psicologico, cioè la triste prevenzione verso l'ex t.b.c., ancora troppo diffusa e che non ha motivo di essere, che rendono difficile 1 \,accettazione al lavoro, 1c~, a mio parere, un altro ordine di cose che rende ancor più difficile il reinserimento nella vita sociale dell'ex t. b. c. e cioè: la necessità di un periodo di allenamento al lavoro; di ottenere un lavoro étdatto; di dover dedicarsi ad attività diversa di quella abituale, a causa di incapacità ftsica alla professione eserctta ta prima del ricovero. Il tutto peggiorato dalla cr1s1 per l'accentuata disoccupazione. Pure bisognerit - anzt bisogna - che legislatori, sa-

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