con i propri dipendenti. Ed è chiaro che, trovandoci nella prima, formazione di contratti collettivi, tendenti ad assicurare agli operai di una stessa categoria delle condizioni minime, sia per quanto riguardava i salari che per gli orari di lavoro, l'organizzazione sindacale fosse soprattutto vigile per impedire delle manovre padronali ai suoi danni, tanto più facili perchè negli operai ancora non si era formata una coscienza sociale nè essi avevano sviluppato il senso di solidarietà. Capitava allora che operai accettassero, all'insaputa dell'organizzazione sindacale, delle condizioni inferiori a quelle che si erano stipulate e nei casi di sciopero i tentativi di crumiraggio non erano pochi. Ed era perciò naturale che del formarsi di queste commissioni si preoccupasse l'organizzazione sindacale operaia. Se le commissioni che abbiamo esaminate prima, e che in un certo modo furono preesistenti ai sindacati, avevano un compito agitatorio e di rivendicazioni in1mediate, quelle che ora si venivano formando, sotto la guida dei sindacati, avevano soprattutto un compito di controllo e di difesa. Esse saranno incaricate di sorvegliare che l'industriale applichi esattamente i patti convenuti colla organizzazione sindacale operaia, e perciò opereranno nell'ambito e sotto la disciplina della organizzazione ·stessa. E' sotto questo aspetto che la nascente organizzazione operaiamoderna favorisce lo stabilirsi %1.ellefabbriche delle Commissioni Interne, ed un loro primo riconoscimento ufficiale viene ottenuto in Italia con la stipulazione di un contratto collettivo di lavoro tra la Federazione Italiana Operai Metallurgici (FIOM) e la fabbrica automobili Itala di Torino. Tale contratto, firmato il 27 ottobre 1906, dai rappresentanti dell'Itala e della FIOM aveva la durata di tre anni e stabiliva che tutte le controversie e tutti i conflitti di qualsiasi natura, nascenti dalla interpretazione e dalla applicazione del contratto, come dei regolamenti allegati (i regolamenti uniti erano tre: regolamento dei salari, regolamento di fabbrica e regolamento dell'ufficio di collocamento, - quest'ultimo per impedire assunzioni a condizioni inferiori allestabilite, doveva essere gestito esclusivamente dalla sezione torinese della FIOM e da esso doveva dipendere obbligatoriamente l'Itala per l'assunzione della mano d'opera occorrente), sia fra operai e ditta, sia fra Federazione metallurgica e ditta, nonchè le possibili divergenze riguardanti gli eventuali aumenti di salari ai singoli Qperai sarebbero state risolte d'accordo tra la Commissione Interna e la Direzione. Da « Commissioni Interne» di G. Rapelli edito dalle A.C.L.I► 535Biu11ulecGa ino Bianco
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