che si moltiplicano i tentativi di centralizzazione e di intervenzionismo statale che invadono e turbano ogni attività . individuale e collettiva. , Lo Stato da noi allora invocato organico e popolare contempera la sua autorità con la libertà, il suo potere centrale con le autonomie locali, il suo fine sociale con le organizzazioni di classi, il suo compito direttioo e integrativo con le libere ini- " ziative. La sua autorità, da noi sempre sostenuta, è basata sulle libertà civili e sulla legge uguale per tutti e resa effettiva dai consensi morali del Paese. (DaU'appello della Direzione del P.P.I. per le elezioni ipolitiche d'el 6 aprile 1924) * Ee elezioni del 1924 Tre giudizi di Piero Gobetti Prima Gli italiani sono invece astuti, super-pol.itici, super-machiavellici. Nessuno dispera, pur che rimanga una possibilità dI. riguadagnare la medaglietta, e se cento sono gli aspiranti per un sol seggio ognuno ha la certezza in cuore che con l'intrigo e l'inganno gli riuscirà di giocare l'amico e l'avversario. L'opposizione costituzionale incominciò a sospettare lçi probabilità delle elezioni nel settembre scorso. Da allora persino noi di Rivoluzione Liberale abbiamo ricevuto le visite e 1.e premure di parlamentari e aspiranti parlamentari. Noi antifascisti intelligenti avremmo dovuto dare la formula per la lotta antifascista. Uomini, non compromessi, avremmo dovuto offrire il nome alle organizzazioni che in tempo elettorale '98)teca Gino Bianco sarebbero state utili ai parlamentari antifascisti. Contro il fascismo che disprezza l'intelligenza il concorso di noi intellettuali sarebbe stato decisivo. Noi fummo così ingenui da rispondere alle lusinghe e alle offerte con prediche e documentazioni: che era ridicolo voler battere il fascismo con le astuzie; che Mussolini non ha soltanto la forza, ma il consenso degli italiani; che la lotta deve essere feroce e diretta ad hominem contro il corrutto - re, consci che si è una minoranza, e non si vuole realizzare, ma salvare il fu.turo. Fummo tardi a capire che i nostri interlocutori volevano salvare la medaglietta prima che il decoro, e col farsi paladini di libertà, col protestare che la maggioranza non era fascista, ma che essi oppositori costituzionali avevano pure un buon
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==