Lettere ai lavoratori - anno I - n. 10 - 31 ottobre 1952

alla proprietà di quella azienda nella quale egli dà tutto se stesso? Tutti gli esperimenti falliranno finché il lavoratore non si sentirà, sia pure in minima parte, interessato come comproprietà e condirezione. Aprire quindi e facilitare la via al lavoratore a partecipare al capitale azionario; dare al lavoratore una quota parte degli utili di fine anno; immettere i lavoratori nei Consigli di Amministrazione e nella direzione aziendale, magari in subordine, ma con compiti atti a farlo partecipare effettivamente ai fatti e agli atti di quella azienda che è anche sua. Non illudiamoci quindi che i Consigli di Gestione cosi come sono e furono possa110 risolvere il problema, nè pensiamo però che la classe lavoratrice è immatura per l'azionariato o per i Consigli di Amministrazione. Occorre una soluzione integrale, con inizio parziale, non rimedi empirici del momento applicati senza fede e senza fiducia. Visione larga, idee concrete da una parte e dall'altra. Il reciproco inte.resse crea la collaborazione. I rapporti nelle aziende saranno migliorati, la giustizia sociale sarà realizzata. Da .,., Nel Mondo del Lavoro» dell'aprile 1952. E 532 G. 8 . ..c. a 1no 1anco MAGGIOR PRODOTTO MINOR SFORZO MAGGIOR GUADAGNO ~ ~ > Da un articolo di V. Reuther I «L'ostil ibà dei lavoratori americani nei confronti dei . progetti di incentivi salaria- i li, nei confronti dello <<.itudio dei tempi >>, e di tutto il çoncetto : di gestione «scientifica» deriva, nelle pa- ! < role di Solomon Barkin, di- ~ rigente della sezione Studi < e Ricerche del Sindacato ~ ~ Tessili del ,CIO, .dal fatto ~ che «i padroni hanno identift,.Cato la produttività .con uno sforzo da parte dei lavoratori, mentre i. ,Sindacati l'hanno posta in relazione a } tutta la gamma di ritrovati e ~ di ,metodi tecnici che influiscono sullo sforzo umano». l Barkin sostiene la necessitd di « trattative da ·parte dei datori di lavoro CQi la- ~ ~ voratori organizzati non solo sulla distribuzione dei benefici di una m,aggiore pro- } duttività dovuta ad un ~ maggiore sforzo umano, m,a l anche su quegli aumenti di ~ produzione derivanti da altri fattori esterni, quali un maggiore investimento di capitali, migliori metodi e materiali, migliore gestione ... ,Si deve avere :u,na comune coscienza dei benefici• sociali derivanti da una I più alta produzione sia tota1e che individuale». ~........,....,.~,-~""""

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