federali per i licenziamenti individuali e collettivi non hanno alcun valore e non sono ap pli- .cabili in pratica, a meno Che l'industria non sia diSposta p~r applicarli a rimettere dei milioni in agitazioni delle prop~e maestranze, sabotaggi alla produzione e sospensione della propria normale attività. Esso impedisce di ristabilire nell'interno delle aziende quell'ordine e quella diSciplina indispensabili ad un buon funzionam.ento: l'arma piu efficace del dirigente è sempre stata il licenziamento, privato della quale egli non ,può comandere. Oggi l'operaio sa che praticamente non può essere licenziato se non a prezzo di gravi difficoltà: da ciò il suo basso rendi11J:ento qualitativo e quantitativo e, di conseguenza, il cattivo andamento dell'azienda industriale che in molti casi regge fin che può e poi crolla Chiudendo e mettendo sul lastrico altri disoccupati; oppure continua a vivere in passivo a spese dei contribuenti: non ritengo necessario citare esem,pi. Oltre a ciò il blocco dei licen- ~iamenti alimenta la disoccupazione e danneggia le aziende con l'impedire quella normale e naturale rotazione delle maestranze ohe è sempre valsa a selezionarle ed a mantenerle all'altezza dei propri compiti. Dal 1940 ad oggi Si sono accum uza.ti negli stabilimenti elementi deteriori dal punto di vista professionale, che oggi non possono essere allontanati: vec526 eca Gino Bianco chi ed inidonei al lavoro assunti durante la guerra, quando man~ cava la mano d'opera, che . dovrebbero vivere a spese d~il<1 collettività e sono invece mantenuti a spese delle aziende,· elementi, di -qualSiast colore politiCo, assolutamente privi di voglia di lavorare, i quali in regime normale sarebbero stati allontanati; gruppi familiari di tre, quattro componenti la steBsa famiglia, che nessuno vuole selezionare per non incorrere nella impopolarità. Tutta questa gente occupa posti che, in regime di libertà di licenzia1nenti, sarebbero occupati da operai e/- fi.Cienti e, prinCipalmente, impedisce che le nuove generazioni di operai si preparino e Si speciali~ino: si pagherà amaramente questo stato di cose tra qualche anno quando la defiCienza di specializzati si /flrà sentire ancora di più che non attualmente; e gU operai specializzati non si formano nè con una legge governattva, nè con un accordo interconfederale, ma con il tirocinio nelle fabbriehe. L'unica difesa dell'industria da questo stato di cose è di non assumere nuovo personale e così si incrementa la disoccupazione in una con il catttvo andamento delle aziende: l'aver v0Zt1.to trasform·are p!i stabilimenti in enti assistenziali o luoghi di riMvero non aiova a nessuno, e meno di tutti agli operai che ne sembrano favoriti: lo Stato a-~sista in misura adeguata i vecchi e gli inabili. si lasci che chi non ha voglia di lavorare Sia so,
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