l'intervento legislativo per assicurare una partecipazione agli utili o alla gestione diretta delle imprese stesse da parte dei la vera.tori. · Socializzazione di industrie e servizi 'La proprietà collettiva conformemente al bene comune e alla destinazione naturale di alcuni beni non è contro il d11 itto naturale, se lascia la maggior quantità possibile di beni alla proprietà privata. Affinchè poi la propri età colletti va non degeneri in un pericoloso capi talismo di Stato o in un collettivismo totalitario, è preferibile che lo Stato intervenga in determinati settori e soprattutto nelle industrie chiavi (pesante, mineraria, chimica, elettrica), in cui predominano il regime di monopolio ed il capitale finanziario anonimo, e nei servizi di interesse pubblico, come trasporti, tele- -grafi, poste, ecc. e che l'intervento riguardi - nei limiti del possibile - la nuda proprietà e non la gestione dell'azienda, la quale potrà avere carattere autonomo. . Solidari età di interessi Jra capitale e lavoro La solidarietà degli interess~ del capitale e del lavoro nella produzione e nel consumo dei beni economici è di fondamentale importanza nella dottrina sociale cristiana. Azionariato del lavoro Uno dei mezzi per attuarla, per quanto ancora discusso, è 504 teca Gino Bianco l'azionariato del lavoro, ossia la proprietà, ottenuta io varia forma, da parte degli operai, di una certa quota di capitali dell'impresa dove sono occupati o di u:i'altra qualsiasi. Controllo della gestione aziendale Partecipazione agli utili aziendali Altri modi di far partecipa.- re direttamente il lavoratore alla vita dell'impresa sono la proprietà cooperativa fra lavoratori, t cnici e dirigenti, ovvero il controllo, effettivo e pratico, degli operai sulla condotta dell'azienda od anche la partecipazione degli stessi agli utili. Poichè ogni impresa suppone l'associazione del lavoro e del capitale e l'uno nulla può senza l'altro, è ingiusto scorgere nel lavoro soltanto, o soltanto nel capitale, la causa unica del prodotto dei loro sforzi congiunti insieme, e quindi sarebbe ingiusto che l'una parte o l'altra rivendicasse il frutto a sè sola. Resta però stabilito che nel rapporto fra capitale e lavoro il secondo è nettamente preminente sul primo. Il lavoro non può più essere considerato come «merce», che si compra, si vende e si trasporta a volontà, ma è cosa persono:le, u1nana. Lo studio è stato estratto da << Brevi princi-pi di vita sociale» edito a cura dell'ICAS (Istituto Cattolico di Attività Sociale) e stampato in Roma, dalla Poliglotta Vaticana l'B settembre 1944.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==