spese al minimo e di procurare un'assistenza di carattere medio al maggior numero di cittadini. Gli argomenti degni di attenzione che si pongono contro la libera scelta sono solamente quelli del pericolo tli burocratizzazione della professione medica e di socializzazione della medicina. In conseguenza iconviene, te• nere in ,grande considerazione il fatto che le organizzazioni assistenziali, così come tutte le altre istituzioni similari, devono fare tutto il possibile per evitare che il medico divenga un impiegato di più, e che dipenda esclusivamente dagli onorari che gli versa l'istituzione. Bisogna cioè far sl che i medici al servizio degli Enti assistenziali dedichino ad essi solamente un limitato numero di ore giornaliere. Questi medici dovranno avere onorari decenti e nello ,stesso tempo pruclenti. Occorre inoltre che nell'espletamento dei loro cornpiti siano contornati dalle migliori condizioni materiali, psicologiche e morali. Converrebbe mettere in ipratica alcuni metodi che stimolino il medico e. tendano a riconoscere e a ricompensare i meriti professionali. Bisogna infine che, il medico possa trovare nell'organismo assistenziale una istituzione amica per mezzo della quale esso possa compiere in modo soddisfacente, con piacere e con cuore. il suo nobile lavoro scientifico ed umani tari o, in armonia con gli ideali ed i principi della sicurezza sociale. Al lume di quanto sopra brevemente abbiamo detto, arriviamo alla conclusione che.· la libera scelta del medico non è il solo metodo applicabile nelle assicurazioni sociali; esistono altri metodi che possono essere benissimo adottati senza per questo sopprimere i vantaggi dell'iniziativa personale o resercizio privato della medicina e che non ledono nè i giusti interessi della classe sanitaria né quelli della comunità degli assicurati. ALVARO VINDAS Traduzione di A. Fabri. (dalla rivista INADEL) ·~ Eppur si muove Nell'articolo « Il caso Galilei » apparso su Civ:ltà cattolica e citato negli ultimi giorni da tutta la stampa v'è una chiara ammissione dell'errore compiuto dalle autorità religiose che condannarono il grande seienziato. « Il caso Galilei - scrive la rivista dei gesuiti - è un episodio doloroso che non vorremmo vedere scritto nelle pagine della storia della Chiesa ». Vi è accanto al mondo geofisico di Galilei un mondo sociale che anch'esso da secoli Si muove: il mondo operaio. Questo mondo è ,empre state tenuto presente dalla Chiesa che per la .!ua miSSione non può non averlo accanto a sè per le maggiori ascese dell'umanità. EJ86 teca Gino Bianco
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