Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 8-9 - ago.-set. 1952

Camera di Commercio di Bolzano, non sarà un semplice elenco di botteghe con il rispettivo indirizzo a fianco, ma run vero e proprio Albo di artigiani ai quz.li sono state riconosciute determinate capacità .produttive. Ed è altresì in virtù di questa legge che viene definito «maestro» chi, indipendentemente dall'autorizazzione allo esercizio di un mestiere, deve aver subito e superato una specifica prova di esame per il vaglio della sua capacità tecnica ed insieme della sua attitudine all'insegnamento. E ,pertanto la botte:ga di cui è stato riconosciuto <<maestro» costituisce la scuola dell'apprendistato. E' questo un punto cruciale che va attentamente esaminato in sede di discussione del disegl?-o di legge. Non deve cioè sussistere lo equivoco tra una ,preparazione caratteristicamente didattica, di cui alla progettata bottegascuola ed un normale tirocinio. M~ noi sappiamo che il complesso problema dell'a!Pprendistato in tutti i suoi molteplici aspetti è oggetto di attento esame e di prosima ... programmazione da parte dei nostri Organi legislativi. (Ci Et78 eca Gino Bianco conforta a tale !Proposito saper e che l'ela 1 borazione definitiva del disegno e delle varie jproposte di le~e viene effettuata dallo stesso :?res1dente della Commission~ legislativa della Camera, on. Rarpelli). Qualche lacuna della leg,ge per l'Alto AdÌlge, la quale del resto particolarmente ,per quanto riguarda il trattamento dell'apprendista si riferisce alla disciplina che :sarà data dalla legge a questa materia, lacuna che abbiamo ,potuto ri1evare, non inficia la sostanzia.le bontà del provvedimento del quale il principale elaboratore, il dott. Benedikter, assessore per l'art.igianato della provincia di Bolzano, ci ha r-ecentemenrte illustrato i concetti informatori. LaFIATnonsaràdisturbato Il Ministero del Commercio con l'Estero, apprende l'Inf orme.zione Farle.mente.re, ha autorizzato alcune ditte di Rom.a, Milano, Palermo, Bologna, Napoli e Parma ad importare dall,a Germ.ania autovetture per un vdlore complessivo di 22 mila dollari, pari in lire italiane a 139 milioni. Meno della terza parte del fatturato di un giorno della Fiat.

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