ci sia da parte nostra di opporci ai superiori voleri, ma sia pur giusto il diritto di conoscere in forma esplicita le precise decisioni della G. C. dell'A.C.I. e di e.sporgli le ragioni ed osservazioni ritenute doverose. Il comm. Colom'bo r.il,sponde cortesemente aderendo, ma prega di attendere il ripristino in salute di P. Balduzzi che desidera presente al convegno per la continuità del suo operato in questa questione. Infatti con lettera del 10 febbraio 1926 il convegno viene fissato da II\ IBalduzzi ;preS!So l'avv. Colombo per il 12 febbraio. Non feci in tempo ad avvertire Giannitelli, e perciò il convegno ,si tenne a Milano fra l'avrv. Colombo e P. Balduzzi, No seda e Grandi. L'Incontrdoel 12 febbraio1926 La relazione dell'avv. Colombo e la discussione nostra è durata a lungo in forma cortese e amiche.vole. 10hi scrive non può ,che riassumerla. [l comm. Colombo ·ha riconosciuto che la nostra ultima dichiarazione in risposta alle decisioni della G. C. del 18 gennaio era fon:data su pre·cedentì e ragioni non discutibi:li. Ma, da parte sua, ha osservato che le pratiche e ,gli sforzi fatti dal1' A.C.I. e dalla C.LL. per riprendere i rapporti più cordiali fra l'A.C. ed il movimento sindacale cristiano - ritardati ed interrotti per qualche tempo da una volontà superiore alla sua - dopo l'indagine di P. Balduzzi, e dopo l'emanazione e l'accettazione delle Norme più volte ricordate, dovevano nel desiderio e nel voto dell' A.C.I. B 420 .ca Gino Bianco concludere in un regime di fraterna convivenza ed in più stretti rarpporti e riconoscimenti colla C.LL. e le organizzazioni sindacali aderenti, pur sempre affermata la superiorità del1' A.C. nelle questioni dottrinali, di indirizzo •sociale, educativo e morale. Le «Norme» dovevano anzi ritenersi conclusive e dare quindi il passo alle necessarie pratiche e co-ncordi applicazioni fra l'ICAS e la CIL. Lalegge sindacalefascista Ma è venuta sul tappeto, più sollecitamente di 1 quanto era lecito prevedere, la discussione della nuova legge sindacale, che, a ,suo giudizio, ha turbato ogni piano precedente. L..a G. C. dell'A. C. deve tener conto di essa, e, dopo aver considerato the gli aderenti alle organizzazioni sindacali bianche, per circoistanze non certo approvabili, sono ridotti nella loro entità ed efficacia primitiva, deve preoccuparsi di grandi falanJ?i di lavoratori cattolici, i.scritti alle associazioni cattoliche, che domani saranno rappresentati soltanto dal sindacato unico legalmente riconosciuto. Non credendo, il comm. Colombo, a qual,siasi efficacia delle altre organizzazioni sindacali che la legge pur consente possano eLSistere come « associazioni di fat-- to », pensa C'he l'A.C.I. debba prepararsi al leale esperimento del nuovo co.r,porazionismo legalmente riconosciuto, avviando ad esso le forze operaie cattoliche, debitamente numerizzate per categorie, e preparate moralmente e socialmente nell'ambito delle associazioni cattoliche ad influire beneficamente nel
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