Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 8-9 - ago.-set. 1952

L,. tro ii. 'datori di lavoro penali'tà pecuniarie e detentive in- $;ieme. La prima recidiva, penalità doppia, la seconda recidiva sequestro della proprietà da darsi in gestione ai lavorato-ri in cooperativa. ·Le penalità &'intende devo- .:io valere anche per i lavoratori che si prestano alla violazione di leggi sociali. Le penalità dovranno sopratutto riguardare le se- ~enti infrazioni: - chi assume colui che ha già un'altra oc•cupazione; - colui che ci fa assumere avendo già un'alitra occupazione anche se ad orario ridotto pu-rchè non inferiore alle 5 ore giornaliere, o 30 settimanali; - chi fa eseguire ore straordinarie (salvo 'deroghe per particolari lavorazioni); - chi non concede il riposo settimanale; - chi non versa i contributi fisS1ati per l'assistenza e previdenza dei lavoratori; - chi non denuncia all'Ufficio di collocamento le assunzioni ed i licenziamenti. Ho parlato anche di un altro problema per lo sfruttamento della nostra grande possibilità « il turimno ». Costruire o agevolare la costruzione e la gestione di al466 eca Gino Bianco berghi e stazioni automobilistiche nelle località riconosciute ottime per clima, per belleizze naturali, per sto~ia, per opere artistiche, unendo nello stesso tempo queste località alle strade nazionali con strade comode e panoramiche . lMlolti turisti stranieri s1 tratterrebbero co~l di più in Italia e molti italiani sarebbero stimolati a recarvisi superando lo snobismo che li porta all'estero. L'attuazione di tale programma ci 'darebbe valuta e lavoro. Se si pensa che con il turismo lavorano aziende automoibilisitiche, ferroviarie, manufatturiere, commerciali, agricole, alberghiere è possibile prevedere la diminuzione di una discreta aliquota di disoccupati. Infine problema non meno importan 1te da affrontare, specie per j iriflessi ,che ,avrà in un prossimo futuro, è la qualifi,cazione professionale della manovalanza generica e dei giovani in cerca della prima occupazione. Se non si affronta questa situazione con decisione ed in modo organico, aggraveremo le nostre deficenze, il che sarebbe imperdonabile in una nazione srtrari,cca di !braccia e di menti, che risulterebbe peraltro incapace a fornire mano d'opera qualificata per il suo fabbisogno d'emigrazione.

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