Confluirono nel movimento fattori nazionalisti ed altri, ma l'ossa tura gli fu data dalle cla~- 1si industriali ed a'grarie, reagenti 1contro le violenze rais.se e la carenza dell'•afl.ltorità statale. A far tralboccare la misura, concorsero le a·gitazioni bianche, culminate nel Lodo -; e non tanto per gli eccessi, non gravi, ohe accomrpagnarono ragitazione, quanto perchè gli agricoltorj. ca,pirono che si trattava 1ben altro che di aumenti salariali; veniva scardinata la 1oro posizione sociale, cthe du- .. .rav·a da secoli. Il Lodo, pe.r il.a sua novità e anche per la lunghezza e la ~rezza della lotta che lo aveva preceduto, ebbe grande risonanza. Il Partito popolare, che aveva fiancheggiato la battaglia, anche coi suoi uomini più rapp-resent-:itivi e temp·erati (Sturzo, Meda, Mauri, Micheli, Cavazzoni e tanti altri; anzi, quasi tutti) vantò H Lodo quale una grande vittoria d'el proprio programma sociale. Sturzo in per.sona si recò ad esaltar lo sulla pia.zza di Soresina, seguito da Cavazzoni per il GrupiPO paT1amentare e dal Comm. Pennati rper la Banca del Lavoro e deHa Cooperazione. Il• « Pensiero Papolare », che si pubblicava a Torino sotto 'la d·irezione dell'avv. Attilio Ptccioni e di chi scrive, riportò il testo integrale del Lodo e ne concludeva il commento cosi: « Giovani popolari di tutta Italia. rincrendete nPi 1,ostr; cuori t11t +e lP. speranzP; l, amore, la f edeltd, la disciplina verso il part,to siano la, ~;ostra reç,ola; il Partito - fedele alla sua i- ' 1"6 teca Gino Bianco spirazione animatrice - marcia sicuro e lento - come un f iume regale - verso la foce delle maggiori conquiste restauratrici della civiltd cristiana nel mondo». Come si vede, un ditirambo! A un anno data, si ebbe invece la marcia su Roma e il resto. rilievimarginali...ma nontroppo Il Lodo non tT()- vò attuazione e non ebbe sviluppi per il rove~iamento di clima causato dall'avvento del fascIBmo. Personalmente, dubito che sarebbe stato fecondo di risultati concreti. Accenno le ragioni. a) II Lo<fo voleva essere uno strumento di intima collaborazione fra conduttori e contadini, tanto che lo .si chi.amò « struttura associativa». E' pdlese che ciò presuppone un minimo (non tanto mini.mo) spirito di reciproca fiducia e comprensione; 'il 1dhe er•a ,difficile attendersi dopo un lungo e:d aspro periodo di lotta. La cosa, assai più che nelle aziende in1dustriali, ,è •grave in quelle agricole, doive di ogni minut-') e diretto è il contatto (fra conduttore e contadini. E' una ~ecie di coabitazione, con i ben noti inconvenie:rti. b) Il Lod'o era capito soltanto da una piocola èlite dt condut+ori e contadini. I primi trovavano mostruoso, e da ribellarvisi con orni mezzo, il loro, sia pure parziale, defenest-ramento dal possesso dell' azienda; la mac;sa dei secondi o teneva poco alla nuova posizione giuridica, preferendo i tan-
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