Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 8-9 - ago.-set. 1952

blandamente avversato, in virtù di quelle sue note, dai socialist1, allora (e oggi?) sopratutto antireligiosi. L'on. Miglioli suonò la. diana della riscossa contadina, apertamente favorito dal clero, che conosceva le tristi condizioni di vita della classe contadina i precedenti In un primo _teni~ po la batta·gha s1 .imperniò sulla stipulazione di ipatti colonici p.iù favorevoli ai contadini, dando luogo ad una gara di ccxncorrenza fra le organizzazioni bianche e quelle rosse; gara talvolta anche di metodi forti. L'on. Miglioli riusciva dopo aspre lotte a battere l'on. Pavia. •Comprese che la gara sul terreno dei miglioramenti salariali non poteva continuare e tanto meno riuscirgli favorevole; onde, nel primo dopo guerra. alla luce degli insegnamentj della scuola sociale-cristiana, portò la battaglia sopra il terreno delJ.'abolizione del salariato e della cogestione dell'azien-• da da parte dei contadini. Il '20 e il !21 furono due anni di continua lotta, portata anche in sede nazionale, fra l'organizza-• zione bianca e quella de.gli agricoltori, riluttante quest'ultima ad accettare il principio della cogestione, per quanto attenuata nelle forme di partecipazione agli utili e controllo dell'azienda da parte dei contadini. La resistenza . si spiega., giacché non si trattava più di aumenti del salario, agevol1nente riversibili sui consumatori dei prodotti agricoli, bensl di un profondo mutamento ài posizione giuridica. La contesa si inasprì; si giunse all'occupazone durata per me$i, delle aziende agrarie; il tutto con gli incidenti -che ben si possono immaginare. Le Autorità governative, centrali e locali, intervennero per trovare una soluzione. L'8 ·giugno 1921, tra la Federazione dei contadini bianchi e la Federazione degli agricoltori Si giunse ad un accordo nel quale si conveniva: << Tntto quanto è materia della vertenza agraria, nella conclusione della quale non intervenne l'accordo delle parti, è df<lferito ad una Commissione arbitrale. la quale dovrà procè?- dere alla compilazione del nuovo conc~rda to sulla base della abolizione del salariato e l'introduzione del contratto a com• partecipazione e controllo contabile» In realtà si paTlò in1propria~ mente di «compromesso» e di «lodo»; -- si trattava di m.andato a stipulare un contratto, sulla base dell'art. 17 della legge 7 aprile 1921 (Giolitti - pres, Micheli, 1 M. Agricoltura; Fera. guardasigilli): « I ca p i t o l a ti agrari collettivi conclusi fra i datori di lavoro ed i lavoratori della terra sono obbligatori per tutti coloro che, al momento della conclusione, fanno parte delle Associazioni rappresentate». Arbitri (rectius mandatari) furono tre persone assai esperte in materia-: dott. Antonio Bianchi, dott. Carlo Del Bo (paelTc dell'on. Dino), dott. Luigi M )- relli Il 10 agosto 1921 essi presentarono il «Lodo», cioè 441

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