federali, ricordando le loro ostentazioni di rispettoso affetto verso il vecchio organizzato - re. Rimasi perciò molto stupito quando mi accorsi che la mia proposta aveva un'accoglienza piuttosto fredda da parte dell'ambasciatore confederale. Questo, inoltre, mostrò subito la velleità di giocare sul solito equivoco a proposito del principio nazionale, riducendone il riconoscimento al riconoscimento puro e semplice di un fatto innegabile. Quanto all'indipendenza dai partiti, mi assicurò che i dirigenti confederali attendevano il prossimo congre -~- so socialista - nel quale avrebbero certamente trionfato i massimal.isti - per rompere il patto che legava l.a Confederazione al Partito. L'esito del primo colloquio · « unitario » non era dunque del tutto soddisfacente; rma mi pareva in ogni caso leale il proposito manifeslato dai confederali di accG>~tarsi -francamente a noi per fare l'unità. Misi subito al corrente di tutto l'amico Guid-0 Galbiati, segretario dell'U.I.d.L. e qualche altro militante sindacalista. Ebbi la soddisfazione di vedere approvata francamen ... te la mia condotta e non meno francamente accettate le mie idee, ivi comprese ,quelle rriguardanti il Rigola. Vi furono poi altri colloqui con •carattere meno riservato e personale - cui parteciparono ufficiosamente dirigenti della C.G.d.L. e dell'U.I.dL. - finchè si giunse ad una riunione quasi ufficiale nella sede stessa della 1 Confeàerazione, presente anche il Rigola. Non mi dilungherò a riferire quei col- .A'.30eca Gino Bianco loqui, i quali non furono in fondo che a.mplificazion{ del primo ma è necessario ricordare la tesi che sostenni nell'adunanza tenuta nella sede della Confederazione a proposito della necessità di convocare la C-0stituente Sinda,cale per realizzare l'unità con la f ormazione di un nuovo organisrno. Quattropunti Le mie ragioni S1 riassumevano nei seguenti punti: 1) N esst1,no degli organismi nazionali esistenti poteva arrogarsi il diritto di assorbire gli altri, perchè questo avrebbe urtato contro suscettibilità legittime e ad ogni modo non facilmente eliminabili. La. stessa U.I.d.L. che p-0teva vantarsi di rappresentare in atto i principi accettati come base dell'unità .sindacale, si credeva in dovP.- .,.~ di rinunziare a qualsiasi vrRtesa Per questo m-0tivo; 2) Meno di tutti poteva, int·€ce, avere pretese di tal genere la C.G.d.L. che recava un pesante bagaglio di errori commP.ssi contro il principio nazionale e contro l'indipendenza. dell'organizzazione operaia dai partiti. Il fatto che domani venisse infranto il patto che lP.- gava Za Confederazione al Partito Socialista non pcteva ba- $tare 'Per restituire alla Confederazione una verginità irrimediabilmente perduta ,ed a cancellare le responsabilità di carattere antinazionale da essa assunte nel lungo e non ancora chiUio periodo di sudditanza verso il Partito Socialuta. 3) L'unità. realizzata in $eno alla Confederazione avrebbe
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