Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 6-7 - giu.-lug. 1952

Proposte da stucl iare L'integrazionesalariale .. caro Rapelli, L'accentuarsi della crisi industriale ha posto in discussione il ftlnzionam.ento della cassa Integrazione Guadagni che formalmente è nata con il contratto collettivo del 13 giugno 1941, e che doveva beneficare gli operai dell'industria lavoranti, per cause belliche, a orario ridotto. Questo perchè eravamo in guerra, vi erano i bombardamenti, gli sfollamenti, e non sempre gli stabil1,- menti disponevano di materie ,prime per lavorare a pieno ritmo. Pertanto il precitato accordo stabiliva per gli operai che avessero effettuato un orario inferiore alle 40 ore settim.anali, che le ore mancanti a tale niinimo di 40 ore, dovevano essere pagate dalla Cassa nella misura del 750/o. A tal uopo una Commissione Provinciale sedente presso l'iNPS accoglieva e decideva sulle domande presentate dalle aziende, e non dai singoli lavoratori, i quali per altro ne beneficiavano attraverso le aziende a cui venivano versati i sussidi d'integrazione. Operatasi, dopo l'B settembre 1943, la scissione tra Nord e Sud, la « Repubblica di Salò » dopo avere iStituito il blocco dei licenziamenti, autorizzò un ruolo di « ternporanea disponibilità» per quegli operai Bibliot 2 Gino Bianco . che fossero stati sospe~i dal lavoro. cosicchè a liberazione avven'l.lta, e continuando nell'Alta 1talia il « blocco dei licenziamenti » e la « temporanea disponibilità», la Cassa Integrazione versava i contributi non solo per i lavoratori che non facessero qualche ora durante la settimana, ma anche per quelli ch'e non ne facevano nessuna, e che spesso se ne stavano in campagna dove erano sfollati. Di qui il malumore del Sud, che dopo l'avvenuta ricongiunzione del territorio nazionale, a cognizione del miglior trattamento riservato agli operai delle industrie del Nord, non mancò di farsi sentire. 1'ant'è che Si ebbe il 15 marzo del 1947 un decreto del Capo Provvisorio dello Stato che estendeva, però solo fino al 31 maggio del 1947, il trattamento d'integrazione salariale concesso nel Nord, trattamento per altro che dalla primavera del 1946 era stato limitato al 50°/a del guadagno per le ore da ze;o a 24 settimanali, e per il 66 per cento dalle 24 alle 40 settimanali. Per la verità nel Sud a beneficiarne, in quel breve ,periodo, furono solo qualche molino e pastificio del Napoletano e si sussurro che f asse sopratutto un

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