g1i Enti provinciali (Prefettura, ispettorato Agrario ecc ...) per cui l'Ente solo formalmente può dirSi pubblico, ma in sostanza è una « proprietà» dei suoi dirigenti. Era stata consigliata la costituzione di una Com missione consultiva formata dai rappresentanti della DiJrezione, dai capifamiglia, dalla Prefettura, dall' Ispett orata Agrario avente scopi di sollecitare e facilitare l'opera di appoderamento. Mentre in un primo tempo la Direzione sembrava disposta ad accedere a tale proposta .. man mano che la « democrazia » si impone ed il pericolo comunista accenna a diminuire, essa si irrigidisce sernpre più nella sua posizione padronale. Con la prossima annata agraria è prevista la prima assegnazione dei ·poderi. Anche in questa delicata operazione nessuno al difuori della Direzione conosce nè i criteri di scelta delle famiylie coloniche assegnatarie, nè le condizioni contrattuali. sembra che l'Ente non intenda adottare un sistema a riscatto, ma voglia perpetuare la conduzione a mezzadria: tanto così si trasforma 11()lo il tnetodo ài conduzione, ma non muta il metodo di amministrazione. Si ha un bel parlare ài nuove riforme, ma gli enti pubblici controllati dallo stato, che dovrebbero essere i pionieri, non danno gran che a !fida mento dì 11aper abbinare alla bonifica della terra la riforma dei rapporti Bo• ciali. · All'Azienda manca ogni principlo di socialità: è carattere cuBiblioteca Gino Bianco mune ,purtroppc cli ogni impresa economica moderna, iniziare con l'attrezzatura delle stalle, poi la sede della direzione, la villa del direttore, i magazzini, quindi le r:ase (in funzione delle stalle), infine la Chiesa (stalla adattata a cavpella), l'asilo, alloggiato nell'abitazione del Cappellano, quindi le scuole. Manca ancora il ci• mitero per cui i morti devono fare un ultimo viaggio di una ventina di chilometri fino a Grado - via mare come « Caron Dim.onio » - oppure di 13 chilometri via terra fino a Fiumicello (fuori provincia). I servizi economici sono assorb1t t da uno spaccio aziendale di generi alimentari con annesso 'tpaccio vino, unico diversivo alla fatica ed al malum.ore. Non esiste sarto, calzolaio, macellaio ecc. I richiedenti ci sono, •però l'aziendl'. obbietta che tali servizi sono tutti subordinati alla creazione di un futuro villaggio rurale. Ma non sarebbe meglio, rispettando 1l piano regolatore di tale villaggio, concedere le aree sulle quali gli interessati a proprie spese costruirebbero gli edifici'/ L'azienda pare intenzionata ad tm.pedire qualsiasi accenno di proprietà privata nell'interno della vasta tenuta; ogni sera alle ùre 21 cala sul ponte girevule la sbarra: segno del monopolio. Da notare che l'Ente è alle dirette dipendenze della Presiden- ~ del consiglio. tuo ROLANI:O CIAN Gor~zla, 8 !uglio 1952 399
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==