se, bisogna risalire in alto e tngliere via alle radici le cause dAI male; e conviene insieme col riXi· sattato regime delle acque ,provvedere alle altre finalità che si presentano poss:bili, per esempio per l'irrigazione ... Ma è sovrattuL• to in un altro senso che io intendo la bonifica integrale. Nel senso che alla bonifica idraulica dehha sempre seguire la più opportuna e feconda bonifica agraria, e che sia dell'idraulica, sia dell ':gienica, oggi scarsamente coordina te tra loro, si faccia una bonifica sola, un tutto organico, una risultante unitaria di energie, un sistema armonico di scopi... Questo è ~econdo me indispensabile: che una volta dichiarata la necessità di bonificare un dato com,prensorio l'azione dello Stato non deve abbandonarlo più flnchè non sia. oltrechè prosciugato, messo in coltura nella miglior forma possibile. Naturalmente nei diversi momenti diversa deve essere l'intensità dell'intervento statale; ma non deve mancar mai; e bisogna che la bonifica sia veramente l'opera combinata dell'idraulico, dell'igienista e dell'agricoltore». « Nello sviluppo delle nuove norme di revisione e sovrattutto di coordi.namento legislativo e pratico, dovranno avere speciale importanza gli accordi tra le classi interessate alla produzione, e forse questo avverrà: che il Ministero dei lavori pubblici ( d()lpo essere stato, come disse 11 mio :11u~ stre compaesano Jacini, « un artefice di unità nazionale » dopo il nostro glorioso Risorgimento) agirà come strumento dj coJlaborazione e pacifioazione socia le ». La bonifica renana fu concessa al consorzio cte~ proprietari con decreto 4 dicembre 1912, n. 5643 per un importo determinato ~ forfait in 56 milioni e n1-azzo, a cui lo Stato contribui va pei cinque decimi. Atteso il valore del denaro prima della guerra I 'importo era s:ngolarmente im1portante; e si accrebbe poi di maggiori lavori, che lo portarono ad una somma imponente. Il collegio <li arbitri che fu costituito da rappresentanti delle due parti, ed ebbe a presidente (designato di oomune accordo) 11 cons:gliere d{ Stato Ruini, dovette intervenire una sola volta, col citato lodo del 1916, che determinò un ribasso del 6 per cento su un gruppo di 1progetti esecutivi. Pel rimanente le parti rispettarono spontaneamente l'accordo, eh~ senza dubbio agevolò notevolmente il corso dell'opera colossale. l da « I Problemi del Lavoro» del 1'' maggio 1931) secondo i dati provvisori del Ministero Agricoltura l'attuale consistenza di macch~ne agricole in Ita!la :ra«giun.ge le 81.200 unità fra trattOlri, macchir:e agricole, automobili ecc. Al p·rimo posto è r1Emi~ia con 1-7.801 unità, seguita dail V•eneto 17.0413, Lombardia 16.064 e iP.i•emonte 10.138. A11'ulti-mo po-sto 1 :fìgiura il Trentino ed Alto <Adige con 509 unità. Biblioteca Gino Bianco 397
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