Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 6-7 - giu.-lug. 1952

ti eri, anche in vista del suo nuovo programma di bonifica integrale, perchè sa che il denaro speso oggi sarà reso, soltanto colle imposte, dalle nuove provincie che saranno aggi unte pacificamente al territorio nazionale. Ma occorre anche un sacrificio dei propriet/ari perchè la vigile cura del bilanc:o statale ( che deve esser.e par pensoso della sua saldezza anche quando è sicuro il rendimento lontano) esige che il contributo dello Stato sia diminuito e ridotto da sei decimi, che la 1egga generale stabilisce, a c:nque decimi soltanto. Ed infine occorre un sacrificio dei lavoratori renani; ch:e hanno ormai colla forza delle loro orgianizzazioni copperative e di res:stenza, insieme operanti, conquistato un monopolio di fatto nel mercato del lavoro delle loro regioni. I proprietari non potrebbero evidentementB assoggettarsi al sacrificio del decurtato concorso statale, se dovessero domani soggiacere al pericolo di nuovi e vistosi aU!ffienti, che le cooperat~·- ve fedetate imponessero loro ne11 ·eseguimento dei lavori, in modo da superare facilmente il forfait, che lo Stato tiene fermo, per il suo contributo. E' necei-Sario dunque che 1 lavoratori si impegn:.'- no, nella coscienza. di una superiore solidarietà sociale, ad attenersi e.i prezzi che risultano dai iprogetti del Genio civile, base della concess:'one che il Governo fa al Consorzio. So bene che una t.endenza continua e talvolta morbose. al.l'aumento dei prezzi si la1nenta di quei progetti, e ne vorrebbe una revisione ed un numento. Ma a ciò appunto io mi propongo di opporre una barriera .. mernè questo accordo tra le clas~i interessate al lavoro, in cui vorre: vedere il germe di futuri svolgimenti sociali. BibliG396 Gino 1anco Attodi collaborazione Ogni fatto che, come questo, dia forza all'educatrica virtù dell'arbitrato ha un grande valore, e condanna le tristi e pessimistiche prev:sioni della lotta di classe. Qui poi si tratta di accordi t1·a eserciti ,poderosi e ben organizzati, tra i quali è stato finora aspro (ma potrei dire leale) l'urto in quel grande laboratorio d'esperienze sociali che è la Val Padana. Si tratta di assicurare la esecuzione di opere di grande interesse nazionale, che le classi, accordandosi, mostrano di apprezzare e di sentire. E lo Stato interviene, chiamato spontanea1nen te dalle parti, come regolatore supremo, nella sua autorità superiore a tutti, 1n un atto che si può ch:amare veramente di collaborazione tra le forze ,produttive, e che è l'auspicio d1 forn1e nuove di domani». L'on. Sacchi diceva. altresl: « Senza eccessi ve e fantastiche anticipazioni, g:.acchè gli studi ~ono ancora in corso, io spero che proprio in questa grande bonifica italiana e come corollario di questo accordo si possa attuare, con nuovi e facondi a.-ecordl, un piano di bon~fica integrale >,. Gli studi cui si accenna sono quelli affidati ad una commissione inaugurando la quale. l'onorevole Sacchi aveva detto (30 giugno 1911): « Credo giunto il n10men to di sottoporre a revisione 11 concetto leg:slativo di bonifioo; e tango fede all'idea che ho più volte espressa e che sono lieto di vedere ormai accolta con grande favore. La bonifica deve essere integrale. Non bisogna limitarsi ad eliminar.e con colmate () prosci u, gamenti le torbide acque instd·-<'-

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