Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 6-7 - giu.-lug. 1952

zionale », creato dai senatori americani meno seri è già di per sè penoso. Ma il fatto più grave è il modo con cui le istituzioni attaccate si difendono. Il consiglio di direzione dell'università di Yale, che è una delle tre maggiori del paese ha pubblicato un rapporto i~ seguito agli attacchi cleJla commissione. Questo rapporto spiega che « nessun professore ha mai tentato di minare la fede degli studenti nella de1nocrazia... che la vita religiosa dell'università è infatti più ricca e più fervente che nel passato ... e che l'unlversità non permetterebbe mai che teorie sovversive venissero insegnate agli allievi ». In quanto ad Hollywood, il presidente dell'Associazione dei Produttori Film, Eric Johnston. ha pubblicato un comunicato in cui dichiara formalmente che l'industria del cinema è una industria patriottica, e che il personale di Hollywood è composto da « uomini moralmente sani e buoni patrioti». Insomma, nè gli uni nè gli altri hanno il coraggio di den~nciare apertamente la stupidità della commissione di lealismo perchè hanno paura che il pubblico americano non sia dalla loro parte. Hanno torto. E' proprio questa defezione dell'élite che getta il pubblico nella confusione intellettuale. abbandonandolo ai demagoghi. Una potente coalizione incomincia però a insorgere contro l'ondata di conformismo. La compongono tre gruppi: gli inteUettuali, i sindacati operai Biblioteca Gino Bianco e alcuni capi politici della sinistra democratica. Per esempio, l'Associazione degli esperti dei problemi asiatici si è riunita di recente a congres~o a Boston per reagire senza riserve contro la nozione ... di patriottismo· nell'analisi politica, specialmente per quanto riguarda i problemi dell'Estremo Oriente. Abbiamo già parlato del famoso congresso dei sindacati operai avvenuto nel mese di febbraio, durante il quale i congressisti dichiararono di opporsi formalmente a ogni legislazione anticomunista ed espressero pubblicamente le più grandi riserve sulle organizzazioni di benpensanti che godono di un grande prestigio in America, come, tPer esempio, quella del Riarmo Morale. E infine il governatore Stevenson, insieme con altri capi democratici, ha preso nettamente posizione nei confronti della campagna di lealismo: « L'esame del lealismo degli individui è la più evidente caratteristica degli stati totalitari ed è quindi contrario alla democrazia... Il fatto stesso di mettere in dubbio il lealismo di un certo numero di cittadini crea un'atmosfera di diffidenza che è ingiustificata, malsana e contraria a tutte le nostre tradizioni». Sono esempi di una risoluta reazione che incomincia a manifestarsi. J.J. SERVAN-SCHREIBER (da « Gazzetta sera» 12-13 luglio '52). • 381

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