Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 6-7 - giu.-lug. 1952

Eetiera dalla :/ rancia Le alte paghe dei metallurgici Viva intanto è la emozione che si manifesta nelle masse operaie francesi a seguito delle dichiarazioni fatte da Léon Mauvais e consacrate dalle note del famoso taccuino di Duclos circa le alte paghe degli operai metallurgici, i quali, addizionando al salario le ore straordinarie, arrivano a guadagnare da 100 a 115 mila franchi al mese. Tale emozione è confermata dall'improvviso « congedo per ragioni di salute » richiesto da cinque membri dell'Esecutivo della Unione dipartimentale dei Sin• dacati della regione parigina, fra i quali il famoso Le Henaff, segretario generale dell'Unione stessa, annunciato stamane da un comunicato della C.G.T. Numerosi sono i delegati della centrale sindacale rossa che si rifiutano di aderire alla campagna contro le ore straordinarie che il partito comunista vorrebbe scatenare a qualunque costo. Il fiasco di certi scioperi limitati ad una o due ore si spiega appunto con il fatto che le ore non pagate finiscono per essere proprio quelle straordinarie, che sono maggiorate del 25U/0 a partire dalla 41a ora di lavoro settim,anaze, del 50 % al di là della 50a e del 100 % quando Si tratta di giorno festivo. L'ostilità del partito comunista contro le ore straordinarie è del resto in funzione di un più vasto piano, destinato ad ostacolare ogni aumento della produttività. Ciò che 8i spiega con la volontà di impedire ogni miglioramento del tenore di vita della massa operaia per f omentare il diSagio economico delle claSSi lavoratrici e per sabotare quelle industrie che lavorano per la difesa nazionale. E' ovvio, d'altra parte, che l'operaio specializzato cui la competenza nel proprio lavoro permette un sensibile miglioramento del tenore di vita diventa un autentico nemico per un partito che, come quello comunista, sostiene la sua "Propaganda sulla miseria e ha bisogno di speculare sulla miseria per su-ssistere. PIERO SAMPIERI (da. « Il Popolo Nuovo », 19-7-52) uno stato che, sia pure per ottimi propoSiti, rimpicCiolisca i propri uomini, allo scopo che essi possano divenire strumenti più docili nelle sue mani, non tarderà ad accorgersi che con piccoli uomini non Si possono compiere grandi cose; e che a nulla gli gioverà in definitiva il buon funzionamento della macchina, cui avrà sacrificato ogni cosa se, per farla andare più liscia, avrà finito col distruggerne ogn1 forza vitale. STUART MILL Bibli< a Gino Bianco 363

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